Se rapiscono un celiaco, cosa gli danno da mangiare? (Dialogo tra me e un ipotetico rapitore)

fisheye - Copia
Un esempio di cosa intendo per occhi di vetro

Se rapiscono un celiaco, cosa gli danno da mangiare? Questa domanda è da sempre stata uno dei miei tormenti esistenziali.

O meglio, non da sempre, ma da quando ho scoperto di essere celiaca. Avevo sei anni, e ricordo ancora il giorno della biopsia: il 3 Aprile (credo 1990, se ho calcolato bene). Mia mamma l’aveva appuntata su un libro o raccolta Disney, quindi potevo andarmela a rivedere. Per me è stata una rivelazione scoprire di essere celiaca, perché erano due anni che stavo sempre male e non aumentavo più di peso.

Quell’unico anno di asilo che ho frequentato (quello precedente alla prima elementare) e che ho odiato per tutte le cose, l’ho odiato soprattutto perché le maestre mi prendevano per capricciosa se non volevo mangiare. Mi ricordo con sollievo solo una minestrina che c’era una volta alla settimana, brodino di verdure. Solo dopo ho capito perché la trovavo gradevole, e cioè perché era l’unica portata senza glutine della mensa. Per il resto era tutto a base di pasta, pesce impanato, e simili.

Però devo comunque ammettere che sono sempre stata anche smorbia di mio (termine milanese che significa schizzinosa oltremisura), il che non ha mai aiutato. Quei tremendi “sughi” a base di bucce di pomodoro non li ho mai sopportati, già da allora.
All’asilo spesso pativo anche la sete perché ero troppo timida persino per chiedere un refill di quei minuscoli bicchierini di plastica bianco-azzurra che ci venivano dati.

Ho tre cugine celiache come me, e dopo due anni in cui nessuno capiva cosa avessi, solo grazie a loro si è cominciato a dedurre qualcosa. Prima di scoprire la celiachia, mi fu diagnosticata solo l’intolleranza al lattosio, ma eliminarlo non bastò a risolvere i miei problemi. Una volta passata alla dieta senza glutine, senza molto senso i miei tornarono a darmi i latticini, e infatti anche questa intolleranza riesplose nel post-adolescenza (anche perché se potessi vivrei di formaggi), insieme anche a problemi con il lievito e le uova, meno gravi ma fastidiosi soprattutto per quanto riguarda i dolci. Infatti ho imparato a farmi le torte da sola.

Ma dopo questa premessa torno verso la domanda del post: cosa mangeremmo noi celiaci se ci rapissero?

Ricordo che da piccola ero ipersensibile, oltre che smorbia, e bastava un turbamento emotivo per non farmi più mangiare.
I miei hanno sempre avuto l’abitudine di mangiare con la tv accesa, e quando vedevo le immagini della guerra del golfo, tendevo a bloccarmi.
Una sera stavo mangiando in cucina, dove anche lì avevamo un piccolo televisore. Si vedeva il paesaggio bellico in diretta, tutto buio, con un orizzonte di luci verdi. Non avevo più fame.
E mia mamma si era scocciata perché avevo avanzato quasi tutti i bellissimi ravioli ricotta e spinaci al burro e salvia che mi aveva fatto con tanta cura, tirando la sfoglia con la mia farina.

Ricordo anche le notizie del rapimento di Farouk Kassam, in Sardegna. Era un bambino della mia età, e mi metteva in agitazione la sua storia, unita ai vari racconti terrificanti di mia nonna, con le sue angosce eterne. Per un periodo non volevo nemmeno andare a trovare i nonni perché mia lei mi raccontava troppe cose preoccupanti.

Fu proprio in questo contesto che cominciai a chiedermi: ma se mi rapiscono, poi cosa mi danno da mangiare?
Sgarrare la dieta che mi aveva fatto finalmente stare meglio era una mia paura mistica. Lo è tuttora. Già in uno dei miei primi post avevo raccontato il mio incubo allucinante in cui mi accorgevo di aver mangiato un Mars per sbaglio.

Il discorso del rapimento forse viene dal fatto che in tanti film e telefilm degli anni ’90, da MacGyver ai film con Schwarzenegger (ma anche nei momenti più cupi di Baywatch o Baywatch Nights), quando un rude rapitore prende un bambino -o un adulto- per avere un riscatto, come pasto giornaliero di solito gli lancia un cartone con la pizza.
E io come avrei fatto?
Ricordo che pensavo con piacere di non far parte di una famiglia ricca, così che sarebbe stato più difficile venire rapita. Ma non si sa mai.

Ecco come immagino il mio dialogo con un ipotetico rapitore:

Rapitore: Tiè! (lancia un cartone unto con dentro una pizza tagliata in otto fette, dove ne mancano cinque)

Sara: …Ehm…

R: Che c’è?

S: …Mi scusi, è che… sono celiaca, non la posso mang…

R: Oh Cristo, che rompipalle! (sbatte una mano sul tavolo)

S: No è che… è da quando ho sei anni che sono celiaca, non posso farci niente, ho i villi intestinali che…

R: Sì sì, ho capito, basta che stai zitta. Aspetta.

S: Grazie mille, signore! Com’è gentile!

R: (Sbatte la porta uscendo)

S: (Paranoie galoppanti)

R: (Torna) Tiè và! (Lancia un sacchetto di plastica)

S: …Signore …Non è per romperle, davvero, mi dispiace… (Singhiozza) …Ma queste sono fette iposodiche Panmonviso! Sono per i diabetici! Io non sono dia-be-ti-ca, ma sono ce-li-a-ca! Lo spero di non esserlo, diabetica, eh, boh, non so, almeno al momento, alcuni celiaci lo diventano, ma spero di no… In ogni caso le fette iposodiche sono a base di farina di grano, per me non vanno comunque bene, capito?

R: (Che aveva già smesso di ascoltare alla seconda riga, per questo non aveva interrotto) Oh Cristo Santo! Ma io ti ammazzo, altroché… Celiaca, diabetica, ma che cosa ne so io! Aspetta và, che poi fai le tragedie greche!

S: (Occhi paranoico/speranzosi lucidi)

R: (Prende il cellulare e compone un numero) Oh bella zio, ascolta, ho qui una rompicoglioni che devo zittire, non ce la faccio più… Non è che mi vai un attimo a prendere una cosa? Una cosa per i ge-lia… com’è che vi chiamate? Che te c’hai anche tu pà che è così… Che almeno non sbaglio più, guarda…

S: Celiaci! Grazie! Ah eh ma non posso mangiare nemmeno…

R: Zitta, ti prego! Ha detto celiaci, hai capito, vedi te zio. Cià. Click. (Mette giù il telefono) Guarda te se mi dovevo impicciare in questo affare con Loschetto Bill… (Sbuffa)

S: (Tace e con occhi di vetro rivede i flash della sua vita passata)

Bussano alla porta, il rapitore apre la porta, spunta una manina con un sacchetto di carta. Si sente dall’altra parte bisbigliare: “Poi te la cuoci te, eh”. Lui lo prende plastico, saluta brevemente, chiude.

R: Tieni… oh, ti avviso eh… Te lo dico… (Lancia il sacchetto con stizza)

S: Oh grazie, grazie! (Apre il sacchetto) (Appare una pizza senza glutine surgelata) (Smorfia).

R: Cosa c’è anche stavolta?

S: (Col viso a tratti violaceo e a tratti cadaverico, come un fungo velenoso) …No, è che…

R: Che…? Non è per celi-qualcosa, questa merda?

S: Sì… sì… grazie! …È che qui… c’è il lattosio! (Parla morendo dentro) …Guarda quanta mozzarella… Poi c’è il lievito! La faccio sempre senza lievito, io, la pizza! Sembra più una piadina, ma è buona! E con il formaggino di soia, o meglio ancora senza formaggino, che la soia non fa troppo bene, ma solo con pomodoro, prosciutto cotto, e carciofini!

R: (A “mozz” smette di ascoltare) Ma vaffanculo! Mangiati questa! (E le lancia una padella che trova sui fornelli che ci sono nel bunker di Loschetto Bill)

S: …Beh, almeno questa è senza glutine… (Cercando di sdrammatizzare per non venire uccisa).

R: Oh, toh, guarda, sei fortunata! Ho trovato anche queste! (Prende delle rotelle di liquirizia Haribo da un mobile e gliele lancia). Vanno bene queste?

S: Ehm… no! (Inizia a piangere istericamente) …Sembrerà strano ma c’è il glutine anche nelle rotelle di liquirizia! Vedi sul pacchettino? “Farina di frumento…” invece nelle Goleador non c’è! Uaaah!

R: (Tace per un momento, con gli occhi fuori dalle orbite, poi di scatto fruga in giro) …E adesso dov’è? …Dov’è il fottuto?

S: Vabbé dai, non importa! Per una volta posso grattar via la mozz…

R: Ah, eccolo! (prende il telefono, compone un numero, e parla con la voce filtrata parlando dentro a un rotolo di Scottex) SIGNOR PROVASI! VENGA SUBITO IN PIAZZA ***. GLIELA RESTITUISCO. NON IMPORTA DEL RISCATTO, VENGA LO STESSO, NON LA SOPPORTO PIÙ!

E fu così che la combo letale celiachia-ipocondria-logorrea mi salvò la vita!

Immagini del collage: rivista divulgativa religiosa e volantino di offerte del supermercato.

91 Comments

    1. La frutta posso mangiarla tutta! Salvo molta che non mi piace 😅😂 Ma non ci ho pensato nel dialogo, non mi veniva da associarla a un tipo losco 😂 poi è un pranzo un po’ scarsino… ma meglio delle altre proposte sarebbe stato! 😂

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    1. Ti capisco, anch’io soffro un po’ di colon irritabile, e si acuisce quando mi sento sotto stress. A me la paranoia del cibo è sicuramente iniziata in quei due anni da piccola in cui stavo sempre male quando mangiavo, prima di capire di essere celiaca… sto molto attenta, ma l’ansia è sempre dietro l’angolo… non solo sulla celiachia (mi cucino il più possibile da sola, e un vantaggio è che almeno tutto ciò mi ha spinta a imparare a cucinare benr) ma anche sul “mi farà male questo?” Rispetto al colon irritabile… e anche le cause di stress sono difficili da regolare, dato che scatta a livello non razionale 😐

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    1. Ahahah 😂😂😂 saresti a posto😂😂
      Io non potrei essere vegana perché ho anche una anemia molto forte con carenza di emoglobina (sono portatrice sana di talassemia), e già mangiando un po’ di carne, ferro in capsule e punture di B12 resta lo stesso con valori molto bassi… 😮 ma sono vegana con i dolci 😝

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      1. È vero!! 😍 nel mio caso invece l’unico vantaggio è che mi ha costretta a imparare a cucinare, e che non posso mangiare schifezze in libertà… anche se questo non sempre è un vantaggio 😅😂

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      2. Ahah noo ma l’ho già detto che sono brava! 😂😂😂 ma non da definirmi cuoca ecco.. 😂 anche perché tanti piatti che prevedono gli ingredienti che non posso mangiare e sono insostituibili con altro, non li ho mai proprio provati a fare! Quindi sono brava, ma solo con una certa gamma di piatti 😁

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    1. Ciao!! 😊 buonissimo! *-*
      Mi sembra una richiesta troppo raffinata per un rapitore 😁
      Ne ho da poco fatto uno con speck, radicchio e zafferano, ma col riso solo bollito e rigirato alla fine insieme al condimento… 👌 sarebbe da proporre in effetti, potrei mettermi io a farlo nel covo di Loschetto Bill 😂

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  1. 😂😂 anche il ladro non ce l’ha più fatta, ma io credo che un ladro se ne fregherebbe che tu sia celiaca o meno… 😐 in ogni caso, per fortuna è solo un volo di fantasia xD

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  2. Adoro questa cosa 😂😂😂 (si, sto recuperando qualche tuo articolo dopo settimane di inattività). Anche mia zia è celiaca.. lei si fa da mangiare tutto da sola, fa robe un sacco sane e buonissime e ci mette pochissimo, ma per me sarebbe una sofferenza, io mangio qualunque cosa ci sia nel raggio di un chilometro. Dovresti ampliarlo un po’ questo dialogo, vale la pena… certo che il fatto che tu da piccola pensavi ai rapitori mi fa pensare 😅 (altroché dovrebbe essere scritto attaccato) 🙂

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    1. Grazie!! ^_^ Anche della lettura! Anch’io mi sa che mi sono persa qualcosa di tuo, nei giorni scorsi ci sono stata poco pure io.. ora vado a guardare!
      Nel vecchio blog avevo fatto tanti fumetti su me e la celiachia, questo è una specie di fumetto trascritto, modificato ma uguale nella sostanza… mi hai dato l’idea di riportare altre situazioni! Tipo le cene a casa di persone “non affidabili”, altro grande incubo xD
      Grazie mille della dritta! Anche della correzione, ora vado a cercare dov’è xD
      Infatti sulle limitazioni nella dieta è una questione di abitudine, ed è un bene secondo me che mi sia capitato da piccola… rinunciare a tanti cibi da grande sarebbe stato più difficile! Poi col tempo come la zia mi sono attrezzata e mi preparo tutto ^_^ Ho delle cugine che hanno scoperto di essere celiache da grandi, e se la vivono peggio… mi ritengo fortunata in questo! 🙂

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  3. Non so chi sia più vittima tra il rapitore e il rapito! 😀 Scherzi a parte conosco il problema in quanto ho mia sorella con lo stesso problema ed anche lei per anni si è sentita dire di tutto dai medici che non capivano a cosa fosse dovuto il suo malessere allo stomaco. Addirittura ipotizzarono lo stress come il responsabile. Poi la svolta grazie ahime ad una cugina anch’essa celiaca. Iniziò a provare cibi senza glutine e di colpo stette meglio quindi finalmente le diagnosticarono il problema…

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      1. Durante le notti magiche!😝Comunque, ogni tanto assaggio qualcuno dei suoi cibi e poverina la (vi)compatisco anche se devo dire che in qualche modo stanno migliorando.La pasta però è immaginabile😕😷

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      2. Ahah oddio me lo ricordo il tormentone, avevo sei anni 😂
        Noo, ora fanno cose buone!!
        Che pasta hai assaggiato? Sono tutte molto diverse… ti consiglio assolutamente la Garofalo *-* Come seconda mi piace la Rummo!

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      3. Vero!!
        Anche a me non piace la pizza precotta, in più sto meglio evitando il lievito…
        La cosa stile pane più buona che faccio, che ho fatto anche oggi a pranzo, è la tigella grande!
        Con farina senza glutine (ma và?😅), olio, sale e un pizzico di bicarbonato faccio una specia di piadinotta alta e abbastanza piccola, che cuocio su una padella antiaderente con un filo d’olio di semi, poi taglio a metà e farcisco… buonissima!! 🔝🔝🔝

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      4. Mmm tigella non mi ricordo mai se è tipica del bolognese o modenese però mi ricordo che ogni volta che ho potuto ne ho fatto indigestione come pure le piadine…va beh…s’è capito che non mi si deve invitare a pranzo vero?😁😁😁

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      5. Preferisco la cotoletta 😅 e il risotto! 😍
        Poi però ho anche mezzo parentado romagnolo, quindi ho anche l’arte del ragù e appunto delle piadine varie 😂

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      6. 😀 😀 😀 io invece sono da scaricamento e conservazione…poi i film me li guardo chissà quando! Però su youtube ci vado spesso pure io!

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      7. Anch’io la maggior parte dei film più belli li conservo nell’hard disk, anche perché quasi nessuno è su netflix! Idem per alcune serie che ho scaricato, le più belle le conservo!
        Sia quelle che mi interessano e non sono su netflix, che quelle che ci sono ma ho visto prima…
        Una che mi è piaciuta un sacco su netflix, anche se è lì, l’ho comunque scaricata in versione leggera per conservarla comunque 😀

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