Cosa c’è dentro: il peso delle parole

city fogs
Immagine del collage: libro di scienze degli anni ’70
Parole: vocabolario inglese/italiano per bambini degli anni ’90.

All’inizio dell’anno in un commento qui su wordpress ho tirato fuori una mia vecchia teoria, che avevo dimenticato e che invece è importante per me: la teoria del peso delle parole. Quindi ne riparlo qui.

La teoria del peso delle parole è quella dove si nota che le parole in fondo sono potenzialmente solo aria trasparente, piccole correnti di fiato, brevi e impercettibili suoni per le calotte di atmosfera terrestre. Non feriscono, non trafiggono, niente.

Siamo noi a dare loro un peso. Se è un peso bello, perché sono parole che ci fanno stare bene, ben venga. Ma se ci fanno stare male, dobbiamo ricordare che siamo solo noi a permetterlo, a trasformare in lance e frecce piccoli sibili umani, e possiamo non farlo, o provare a farlo sempre meno.

51 Comments

    1. Eh sì, talvolta sì xD
      Già, l’hai descritto molto bene il procedimento!
      Non è per niente facile riuscire a destreggiarsi in questo auto proteggersi… ma, come dicevamo tempo fa, anche solo il sapere che un meccanismo c’è e funziona in un certo modo, è molto… è la prima cosa! 🙂

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      1. Le parole sono quasi sempre un “contenitore” che trasporta significati… andare oltre e leggere il significato autentico è un’esperienza di comunicazione davvero efficace. 🙂

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      2. Vero! Ed è una cosa che varia di volta in volta, in base ai contesti, e a da chi e da quando vengono dette. Anche capire è un’arte, non solo dire!
        In tutta la comunicazione creativa poi, lo dico sempre: la comprensione/sintonizzazione di chi riceve è importante tanto quanto la creazione stessa!

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  1. Riguardo a questo concetto, è un po’ come quando feci un discorso a mio figlio.

    “Se ti prendono in giro per una cosa non vera non devi arrabbiarti: si tratta di una cosa NON vera!
    Se invece è vera, perché arrabbiarsi? E’ vera, punto è basta!
    Se ti dicono per esempio che puzzi, e non è vero, ti arrabbieresti? Se invece puzzi davvero allora devi solo fare una cosa: lavarti”

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    1. Bellissimo! Il senso è proprio questo!
      Se una affermazione non è vera, non ha senso arrabbiarsi… in un certo senso ha senso perché si vede l’ingiustizia… ma di fatto è solo inutile e dannoso.
      Se invece è una verità, basta prenderne atto: e agire di conseguenza come nell’esempio che hai fatto, o non far nulla se lo stato contestato è solo un’opinione dell’altro.

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      1. Vero! È anche lì che conta il peso da dare alle parole.. perché per esempio “sei brutto” non ha riscontri oggettivi, è un’opinione… quindi se tu ti vedi brutto, se te lo dicono ci stai male, ma se ti vedi bello o normale la cosa non ti tocca… come la regola che dicevi sopra!
        Infatti da adolescente non mi piacevo e davo un sacco di peso alle critiche, e tutto lo rigiravo mentalmente come una critica… e mi viene in mente: per fortuna ho fatto l’adolescenza senza facebook, whatsapp, eccetera! Avrei avuto gravissime difficoltà di auto percezione 😐

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      2. La mia auto-percezione è stata sempre carente quand’ero ragazzo dato che avevo un po’ le orecchie a sventola. Tengo a precisare che gli amici non mi hanno mai preso in giro, solo chi mi conosceva poco e male. Crescendo mi è un po’ passata la paura delle prese in giro, ora alla mia età… figurati.

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      3. Ciao! ^_^ Anch’io da piccola ero piena di complessi, come già dicevo nel post dei manichini 😀
        E ho notato anche che più non ci si piace, e più si viene facilmente presi in giro… anche se ciò non giustifica i bambini o adulti malvagi ò_ò
        Sì anch’io ormai ci rido su, e i difetti che non mi piacevano ora non li vedo più come difetti, ma come caratteristiche che ora non cambierei!
        Ma ho notato che anche tra adulti c’è chi ne ha ancora un sacco, ho notato che succede soprattutto tra le ragazze e donne più esteticamente belle… anche se sembra un controsenso O_O

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    1. Sono d’accordo!!
      Infatti quello che ho scritto è inteso soprattutto per “difendersi” interiormente dalle bombe scagliate con troppa superficialità 😊
      Poi c’è da vedere anche se sono scagliate apposta o senza volerlo… nel secondo caso fanno meno danno, perché secondo me conta molto anche l’intenzione! 🙂

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  2. Sara! Ma questa è anche la mia teoria!
    Il blog la chimica delle parole è nato proprio su questa riflessione!
    Ce ne sarebbe da dire sull’argomento…
    Comunque mi fa piacere che c’è qualcuno che l’ha capito!

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    1. Ciao! ^_^ Ma che bella questa cosa, wow! *__*
      Sìì! Questo concetto mi è nato tempo fa, non ricordo in seguito a quale discorso che ho sentito, che ho poi elaborato!
      Che bello che anche tu sia arrivato allo stesso pensiero, e che sia anche tanto importante per il tuo blog!
      Conta molto come teoria anche per me, altri post futuri che sto preparando hanno tra le loro basi questo, anche se si sviluppano poi su altri argomenti principali!
      Ora che ci faccio caso, anche il nome stesso del tuo blog ha affinità con questo concetto! 🙂

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  3. Ciao Sara!
    C’è quel detto che dice: A volte ferisce piu’ la parola che una spada. Spesso dovremmo misurare e pesare bene ciò che scriviamo o che diciamo. Lo dico per esperienza anche personale.

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    1. Ciao! 🙂 Già, è proprio così, sono d’accordo! Proprio per questo parlavo di come provare a difendersi dalle “spadate” dette senza attenzione, o peggio volutamente! Per delle parole sbagliate o eccessive ci si può logorare per giorni, fino a cambiare la percezione delle cose :_:

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  4. È difficile liberarsi del peso delle parole. Anche volendo è un’impresa impossibile (e poi in molti casi forse nemmeni dovremmo) Ma possiamo imparare a dare loro peso proporzionale

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  5. (Scusa mi è partito a metà) dicevo: peso proporzionale a chi le pronuncia. Una cattiveria detta da una persona che ami non può non ferire ma una cattiveria detta da una persona che nemmeno ti conosce realmente perchè dovrebbe farlo?

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    1. Ciao cara! ❤ Esatto, hai colto il senso esatto che intendevo!
      l'idea è quella di proteggerci di più da dolori "inutili", o almeno provarci, per quanto difficile, per quanto comandi comunque di più l'inconscio…
      Perché non è giusto che una persona, solo per superficialità, possa andare in giro con una lama ad affettare le persone più sensibili… 😛 è giusto quindi non dare troppo peso alle parole che sappiamo essere eccessivamente negative rispetto alla realtà, o da parte di chi non vuole capire o ascoltare ciò che abbiamo da dire, eccetera…
      Mi vengono in mente anche le prese in giro da piccoli per esempio, come primo ingresso del mondo delle parole taglienti.
      Mi sono presa tanti di quei mal di pancia inutilmente… e sempre me ne prenderò, ma almeno voglio cercare di eliminare la parte, più lunga dei dialoghi stessi, in cui poi rimugino per ore o giorni su cose che so essere non giuste.
      Un altro conto è beccarsi una critica costruttiva, quello è un altro discorso… mi riferisco sempre agli eccessi in questa teoria, di contenuti, di non conoscenza, ma anche di modi e tono! 🙂

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  6. A parte che quella foto è una meraviglia.. proprio strana. Sono d’accordo con te, però sul fatto che siamo noi a dargli un peso ci sto lavorando. Ci ferisce anche ciò che non sappiamo ci ferirà e per fortuna ci rasserena anche la parola più inaspettata. Non è facile sceglierlo noi 🙂

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    1. Grazie!! *__* Anche dei tuoi commenti, sono sempre stra interessanti e aprono ulteriori riflessioni!
      Sì, hai ragionissima… infatti quella teoria che ho scritto, oltre a essere difficile da mettere in pratica, è più un ragionamento sulle parole che vengono soprattutto dalle persone con cui abbiamo conflitti costanti, con cui non ci troviamo, o che ci fanno logorare spesso… volendolo o no. Allora in quel senso il messaggio è: prendere meno sul serio, con meno peso, parole che ci possono ferire inutilmente, specialmente col tormento interiore dopo, ma senza un vero dialogo di crescita alla base…
      Oppure può valere per le offese gratuite da parte di persone che non pensano prima di parlare, eccetera… è più un discorso di “protezione” interiore su cose conosciute. 🙂

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  7. Ciao! Collage molto simpatico, e sono d’accordissimo col significato. Le parole sono sopravvalutate; ciò che conta è il concetto. Ma una parola non basta ad affermare un concetto. Ci vuole un discorso, o una scena. E anche in quel caso, non è mica detto che ci sia un’idea dietro.
    Insomma, secondo me si dovrebbe dare raramente peso a qualcosa di detto o di scritto…

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    1. Ciao! Grazie mille, e benvenuto! ^_^
      Vero, è molto più importante il concetto che le singole parole… e anche il concetto è ancora più incorporeo delle parole! 😀
      Che poi è anche il bello della comunicazione… ma proprio per questo non val la pena farsi logorare da parole e concetti! Anche se sono la prima a farlo troppo spesso… in passato poi era il mio hobby preferito ò_ò
      Proprio perché mi è successo tanto, ho notato il meccanismo assurdo!

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