3 sogni di morte +1

Ho fatto tre sogni dove ho sognato che morivo. Che finivano con la sensazione di “Questa è proprio la volta che muoio, che sto morendo davvero”. Ne ho fatti circa uno all’anno.

1)Il primo è stato quello dove ero all’esterno del centro commerciale della mia città (che era deformato dal sogno), e ad un certo punto l’ampio cielo sopra al parcheggio cambiava di colore, diventando purpureo e pian piano più scuro, come una strana alba giallastra.

In cielo, come grandi stelle, ho visto delle esplosioni lontane (non so se erano bombe o luci di una tempesta solare) e ho capito in un attimo che il mondo stava per finire, o almeno quella parte di mondo.

Subito dopo infatti ho visto tutto oscurato e luminoso, come se non vedessi più, come fluttuassi forse, conscia della mia morte imminente, nelle esplosioni che ormai avevano raggiunto l’area dov’ero. Questa consapevolezza fu come un veloce ma graduale distacco, che terminò col mio risveglio.

2)L’altro sogno è stato che ero in aereo col mio fidanzato. Ho sognato altre volte di essere in aereo o in strani treni e stazioni. In ognuno di quelli, come anche in questo, il paesaggio era sempre enorme e deformato, con cieli giganteschi e blu, e nuvole grandi, con accanto o sotto i paesaggi o i continenti dai colori brillanti e sfumati per la velocità.

In questo sogno avevamo appreso che l’aereo stava cadendo nell’oceano, e ho realizzato che stavo davvero per morire di lì a breve. Nello schianto finale mi sono svegliata.

3)Nell’ultimo sogno, il più recente, vedevo che da un grande palazzo cadeva una persona buttandosi da una finestra, poi subito dopo un’altra ed altre ancora cadevano allo stesso modo, come inermi, dritte e in verticale.

Dopo mi sono ritrovata all’interno di questo grande palazzo, e c’erano delle persone dentro a delle aule, come ostaggi. Scoprii che c’era un terrorista (un vecchio scienziato pazzo dai capelli bianchi) che faceva due punture ad ognuno: una per stordire e l’altra per uccidere. Poi era lui che gettava le persone già morte dalle finestre.

Fece le due punture anche a me, ma siccome avevo capito l’inganno riuscii almeno a scansare via l’ago prima che finisse di entrare tutto il liquido nel mio braccio (non ricordo se il secondo o il primo, le iniezioni erano velocissime). Mi sentii svenire, e credetti di stare per morire.

Però poi mi dissi, mentre stavo perdendo i sensi: “Se muoio ora, poi non mi risveglio più”.
Così, nel sogno, riuscii a riprendermi e proseguii l’avventura (non ricordo cosa successe poi). Mi dissi che sicuramente mi salvai per via del liquido mortale (o sedativo) che ero parzialmente riuscita ad evitare.

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Elementi del collage: fotocopia di una vecchia foto di famiglia (soggetto sconosciuto), parole ritagliate da libri vari di letteratura e scienze e matita colorata azzurra.

Infine aggiungo un altro sogno, dato che è anch’esso di morte, anche se in questo caso non riguardava me in prima persona. Ringrazio Ysingrinus, perché è grazie a un dialogo nel suo blog che mi è venuto in mente di trascrivere anche questo.

4)In quest’ultimo sogno succedeva che in quello che è l’androne del mio palazzo (mescolato all’androne dell’albergo dove andavo in vacanza da piccola) c’era una porta che normalmente non c’è.

Questa porta era quella di un albergo a sé stante, ed era un albergo speciale, dove la gente andava per passarci la notte, e la sua particolarità era che ognuno poteva fare letteralmente ciò che voleva.

Ci ero andata col mio fidanzato, ma il nostro approccio era più che altro da visitatori capitati lì per caso. Incontrai lì anche una nostra amica. Cerano vari gruppi di persone che si preparavano per la notte, e le stanze erano tante e grandi, con letti simili a brandine.

Poi sognai direttamente il mio risveglio al mattino seguente: nel mio percorrere i grandi corridoi per uscire rimasi scioccata da ciò che vidi.

Infatti c’erano i vari inservienti dell’albergo che, come se niente fosse, stavano ripulendo litri e litri di sangue da ovunque sul pavimento, e raccogliendo cadaveri da corridoi, bagni e camere come fossero spazzatura, come fosse (e così era) la loro routine mattutina.

67 Comments

    1. Ahahah poverino xD
      Non era mai protagonista, ma una presenza e basta, e questo mi capita spesso, anche con altre persone a me vicine… come anche l’amica nel quarto sogno 😀

      …Secondo me sono le serie tv che guardo prima di andare a dormire xDD

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      1. Ti capisco!
        A volte sono in piena ipocondria generale ecc, altre invece penso che il corpo è transitorio, e se resterà qualcosa, quel qualcosa non deve certo temere il distacco dal corpo!
        Dipende dal momento in cui ci penso… e in ciò l’arte (fare cose creative così come fruire quelle altrui) mi aiuta molto!

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  1. I tuoi sogni sembrano dei racconti.
    A me capita di sognare che mi sparano in testa.
    Sento il proiettile a rallentatore
    che scorre dentro di me.
    Quando muoio mi vedo da fuori.
    Riesco ad andare dove mi pare…
    un po’ come quando hai un’esperienza di viaggio astrale o roba simile…
    Ti e’ mai capitato?

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      1. A me succede di vagare fuori dal corpo anche fuori dal sogno.
        La prima volta mi successe al liceo.
        Ero talmente fatto che mi vedevo dall’alto.
        Poi iniziai a sanguinare dal naso.
        Quando rientrai nel corpo ero spaventato ma mi sentivo felice…
        Poi mi successe una notte sotto un balcone mentre aspettavo la mia ex.
        Cadde un pezzo di cemento grande come una casa.
        Due secondi prima vidi questa scena e mi spostai.
        La vidi sempre dall’esterno, come quando pensi ad un ricordo e ti vedi dall’esterno.
        Boh.
        Poi ci sono dei racconti di alcuni miei amici brasiliani che fumavano la pega e si vedevano proiettati nel futuro.
        Riuscivano a prevedere degli eventi ecc
        Sto divagando

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      2. Stai di-vagando 😀
        Wow assurda quella del mattone :O come una premonizione! Mi interessano troppo queste cose, sarebbe bello poter sapere di più della mente umana…
        E nel frattempo è bello anche il mistero!
        Che ansia quella cosa dei tuoi amici nel futuro, non lo farei mai ò_ò

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      3. La mente umana e’ interessantissima…
        Ma e’ molto fragile, si inceppa subito.
        Ti saluto i miei amici con la midriasi perenne.
        :))
        Che poi sono amici di amici.
        Vabe’, alcune cose meglio che non le dica.
        Beijos

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    1. Non mi ricordo… credo, almeno con alcuni (ma mi capita anche con sogni molto vividi in generale) di essermi sentita come intorpidita, stordita, tornando più gradualmente del solito nella quotidianità!
      Tu di sogni te ne intendi *-*
      Ti è mai capitato?

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      1. Non ho mai sognato di morire, ma io sono malata di incubi dove la morte è il male minore. Tante volte mi sveglio in una condizione pietosa e sto male per giorni. Ma io non faccio testo perché è uno dei tanti risvolti delle mie turbe mentali. 🙄

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  2. Ciao Sara!! Dai commenti deduco di essere un po’ strana. Ho sognato molte volte di morire, spesso come te, a causa di catastrofi naturali -che nel sogno sono molto innaturali: tempeste stellari, due soli che cadono sulla terra..-. A volte ho provato ansia, altre un senso di leggerezza. Da sveglia però non ho mai pensato che fossero sogni “brutti”, da cattiva digestione. Anzi mi piace pensare che con questi pensieri estremi l’anima (o insomma quello che è) si rinnovi e si liberi delle proprie cellule morte. Come lavarsi le mani, ma molto più dentro. 🙂 sei sempre poetica, comunque

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    1. Ciao Valentina!
      Che bello, anche le mie sensazioni sono simili a quelle che descrivi, nel senso che li vedo come catartici, come un’esperienza interiore per esorcizzare la morte! A volte resto stordita ma a livello fisico, come se mi svegliassi da una cosa che mi ha stancata…
      Mi piace molto il concetto del rinnovamento interiore *_*
      Che interessanti i tuoi sogni poi, quello dei due soli wow 😀
      Grazie mille per tutto! ❤

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  3. A sorpresa, interviene nella discussione Giorgio Caproni, con la sua “Riflessione dell’autobiografante”: ” Un conto lo dovrò pur fare./La morte. Ecco un’esperienza/che non potrò raccontare”. Ma la morte sognata è – per fortuna – tutt’altra cosa…

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