Che differenza fa? (riflessioni su Turiya)

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Elementi del collage: fotografia di famiglia con soggetto sconosciuto (probabilmente un amico dei miei nonni o un lontano parente) e parole tratte da una fotocopia de “Il grande libro dello spazio”.

Nella mia mente torno spesso alla definizione di Turiya. La teoria sulla dimensione senza spazio e senza tempo che sottostà a tutte le altre. In essa tutto è indistinto, solo estensione di atomi.

Mi piace questo concetto, e mi ispira più di tutti, perché mi ricorda questo: non cambia niente. Non c’è differenza. Non c’è mai reale differenza.

È solo l’uomo che con i suoi umori, caratteri e emozioni etichetta le varie esperienze come positive o negative. E scendendo nel dettaglio delle vite umane anche questo è importante. Trovo sia fondamentale il saper distinguere tra bene e male.

Ma nella danza delle particelle/del caso/del fato (che per me si equivalgono essendo semplicemente ciò che -poi di fatto- è) nulla realmente fa la differenza. Non cambia niente.

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Definizione di Turiya nel libro su Ramana Maharshi.

Questo concetto può sembrare altamente depressivo. In realtà secondo me è il contrario. È tra le poche cose che mi rallegra veramente.

E il bello di questa teoria è che non è necessariamente spirituale, ma anche scientificamente evidente. È realistica.

Perché è proprio vero che realmente l’uomo muore, resta per un momento veramente breve su un globo infinitamente piccolo, e vive non sapendo praticamente nulla della sua natura.

Perciò che differenza fa? Che differenza fanno tutte le piccole cose, considerando che tutte sono piccole? Questo fa respirare, perché fa essere aria.

32 Comments

    1. Oh *_* Grazie Paola ❤
      Quando ci vediamo sicuramente finiamo a parlare di queste cose, scommetto che rientrano anche nei tuoi argomenti preferiti! ^_^
      Rientra tutto nello "scrivere al fine di arrivare al silenzio" di cui parlavamo qualche giorno fa 🙂

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  1. La differenza esiste, ma è del tutto soggettiva: siamo noi a decidere cos’è importante… dovremmo ricordarcelo soprattutto quando ci sentiamo braccati da suggestioni e pensieri acquisiti che non sono nostri e dei quali non ci interessa veramente nulla

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