I miei 5 psicologi

Nella mia vita ho provato 5 psicologi.

Da ognuno di loro sono andata per un’unica seduta di prova, per un’idea principalmente di qualcun altro, e per vedere se poteva essermi utile. Li ho sempre individuati in contesti diversi.

Eccone delle brevi impressioni in ordine cronologico:

1- Il primo. Abbastanza vecchio e grassoccio, palesemente annoiato.

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Sono convinta al 100% del fatto che durante la seduta fece numerosi, piccoli, sodi micro sonni (vedi foto). Beati. Del resto era primo pomeriggio, avrà mangiato osso buco con polenta a mezzogiorno. Questo aspetto è finito dritto dritto nell’ideazione del Dottor Coniglio, anche se il temperamento generale era diverso.

Fece parlare solo me, tranne rarissimi momenti in cui suggerì banalità. La banalità è stata il vero filo conduttore dei miei cinque psicologi. Mi sono sembrati tutti persone noiose, insipide. Persino l’ultima che era egocentrica.

Banalità che mi ha fatto riflettere: se sono persone con cui non parlerei nemmeno gratis, cosa mai potranno insegnarmi a pagamento? Infatti se mai dovessi conoscere uno psicologo che sia prima di tutto una persona davvero unica ed interessante, ci andrei di certo almeno due o tre volte, perché anche solo stare un po’ accanto a persone ispirate fa ispirare.

2- Il secondo, che si diceva anche ipnotista, era più giovane.

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Una delle persone dal modo di fare più freddo che abbia mai incontrato. Non che pensi che uno psicologo debba essere caldo (lo detesterei in egual misura), ma almeno un briciolo filantropo sì. Mi sbagliavo evidentemente, perché anche tutti gli altri provati dopo erano così. Poi sicuramente esisteranno eccezioni.

Questo fu l’unico da cui andai due volte, ma solo perché nella prima seduta non facemmo in tempo a fare una ipnosi intera. In entrambe le volte non riuscì minimamente ad alterare la mia veglia totale, anzi la rinforzò con la voce stramba (tra il profondo e il sibilante tipo Sir Biss – vedi foto) che usava nella pratica.

Mi servirebbe un suo audio quando vorrei vedere dei film lunghi alla sera senza dormire!

Poi mi fece le sedute su una normale poltrona bianca per me scomoda, che mi impediva il rilassamento proprio a livello fisico. Glielo dissi, ma non disse nulla in merito, mentre secondo me era fondamentale cambiare posizione. Avrei preferito stare stesa per terra.

3- La terza, ossia una signora avvizzita assai prezzolata anche lei tra il gelido e il distante.

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Era vestita in un modo prezzolato ed anti umano per il mio punto di vista di paziente. Che poi, cosa è “essere pazienti”? Forse è proprio il considerarsi pazienti di qualcuno il vero malessere, non gli eventuali problemi nella vita o nel carattere. Questo è il concetto che ho capito bene andando da tutti questi cinque. Quindi a modo loro mi hanno aiutata.

L’ho capito in particolare dopo essere uscita dall’edificio del secondo psicologo, pensando: ma questi signori che mi ascoltano con distacco, sicuramente hanno anche loro dei problemi (e se non ne avessero sarebbero problematici ugualmente), e semplicemente li stanno lasciando da parte ora qui con me, o nella vita. Quindi il punto sta nel lasciarli da parte o trasformarli, non nel non averli.

Fatto sta che anche questa signora prezzolata (che nella parte finale della seduta mi ha proposto il suo piano tariffario completo) non ha fatto che lasciarmi parlare a ruota (vedi foto). Ed è così che scatta il paradosso dell’essere paziente, ossia che in quel contesto si è forzati e incoraggiati a tirare fuori quello che si crede sia il peggio di sé, nel modo peggiore possibile: che senso ha? Per quanto mi riguarda è anti artistico.

4- La quarta, ossia una giovane donna incolore (vedi foto) nonostante la camicetta rossa che indossava.

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Forse è stata la seduta meno disastrosa di tutte. Meno saccente, meno gelida, ma comunque giustamente disinteressata, e soprattutto con un suo schema vago in testa che non riuscì a prendermi abbastanza da proseguire.

Ho notato che nessuno dei cinque riuscì a dirmi per bene come avrebbe avuto intenzione di proseguire, in modo concreto. A me serviva avere un’idea almeno vaga. E mi ritrovai a parlare di me un po’ a caso. In quei contesti esce sempre fuori non solo il peggio, ma anche il lato banale del peggio stesso, per come si svolge la cosa. I miei problemi erano banalizzati, standardizzati.

Non ha senso, anche perché la mia spinta personale ad andarci è sempre e solo stata per cercare giovamento rispetto a problemi di somatizzazione, e finora solo la creatività mi ha aiutata, insieme a tutto ciò che le ruota attorno. Ecco, lo psicologo è il modo più anti creativo in assoluto di osservare la psiche umana, almeno rispetto a problematiche non gravi e di cui il “paziente” stesso ha coscienza, come nel mio caso.

5- Ed eccomi arrivata alla quinta, all’ultima, alla egocentrica.

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Giovane, con un look alla Emma Marrone (vedi foto). Dato che non ricordo bene il suo volto, per me è diventata Emma Marrone. Grintosa. Aggressiva. “Ripeti ad alta voce, dillo ad alta voce. Devi fare questo e quello (per diventare come me) ma non ti giudico, eh.”

Questa è stata la peggiore, e quella che mi ha aiutata di più nel sancire la mia volontà di lasciar perdere tutto questo. La più incapace nel non sapermi inquadrare minimamente, perché è evidente che, per il mio spirito, l’imposizione è la cosa che più mi fa rifiutare qualsiasi idea.

Voleva solo farmi diventare come lei pensa che debba essere una donna. Come lei appunto, che è al -1000 dei miei possibili obiettivi. Che poi ho capito che per me la chiave è non averne. La cosa più divertente è che mi criticò perché nel mio abbigliamento non avevo nessun richiamo alla musica che ascolto (lavora anche in ambito musicale e allora me lo chiese).

E in un altro discorso (con distacco tecnico ma secondo me anche con ammirazione) prese come esempio di donna che si è fatta da sé Chiara Ferragni.

Penso di aver detto tutto. Già mi sono dilungata rispetto ai miei standard, ed è anche perché sapevo che l’avrei fatto che è da tanto che rimandavo questo scritto che avevo in mente.

Concludo dicendo che… il mio fido ed insostituibile psicologo resta il Dottor Coniglio! 😀

180 Comments

  1. il miglior psicologo o psicologa è colui con cui non fai fatica a parlare e che non fa fatica ad ascoltare le tue parole
    ben vengano il dottor coniglio el la sua assitente
    🙂

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    1. Sìì, il migliore, perché è matto pure lui! 😀

      Concordo su tutto, deve esserci un clima dove uno non ha disagio a parlare, né si sente sciocco o ha paura di essere giudicato!
      Sono sicura di questo perché di mio sono una conversatrice (e anche con loro ho parlato, ma non bene), quindi se ho fatto fatica vuol dire che c’era proprio qualcosa di sbagliato!

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  2. Esperienze pessimissime 😐 . Credo che lo psicologo sia un mestiere come tanti, nel senso che c’è chi lo fa bene e chi no… tu non sei stata sicuramente fortunata. Comumque io ti consiglierei anche un consultorio, dove ho letto spesso buonissime esperienze, perché comunque ci sono psicoterapeuti e persone preparate. Ma un’altra cosa per cui te lo consiglio, è perché è gratis: io credo che chi lavora senza essere pagato sia più umano, rispetto a chi non vede l’ora di intascarsi i soldi.

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    1. Grazie!! ^_^ Per ora non oso riprovare, devo far decantare quelli precedenti xD Ma sicuramente ce ne sono di bravi, fosse solo a livello statistico!
      Si vede che non era cosa per me almeno per ora… poi ormai ho comunque capito quali sono i miei punti critici, e ho visto che è più produttivo affrontarli giorno per giorno piuttosto che parlarne (perlomeno con estranei ecc)!
      Sul discorso del non pagamento può essere, a patto che non lavorino male perché frustrati! Ma se lo fanno con spirito nobile (alcuni di sicuro) forse sono i migliori in effetti!

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  3. Nooo ma quanto sei stata sfortunata! Però ne hai fatta una descrizione stupenda, in particolare sul fatto che l’importante dei problemi è saperli accantonare almeno a tempo determinato… credo che potrei rifletterci per ore e ore. È una cosa super matura. Come in tutto, ci sono i bravi e i non bravi, ed è più difficile con questo mestiere perché è ancora più soggettivo. Ho frequentato uno psicologo e una psicoterapeuta (per il mio trauma), mi hanno aiutata tantissimo senza giudicarmi mai e mostrando anche una buona empatia. Grazie a loro ho fiducia nella professione. Se mai deciderai di ridare una chance a questo servizio, spero che stavolta ne troverai una adatta! 💕

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      1. Ti saluta! 😀
        Non ti scusare, anzi ti ringrazio io doppiamente! *_* Anche a me piacciono un sacco questi discorsi, se ti va di approfondirli in qualunque sede sono qua! 😀
        Mi fa piacere che tu abbia avuto un’esperienza migliore, infatti sono certa che quelli validi esistano… o adatti alla persona in questione!
        Per ora sono satura di provarne 😀
        E avendo ormai capito i miei tarli cerco di affrontarli giorno per giorno di mio… ma sono sicura che quelli giusti esistano! ^_^
        Il discorso sui problemi da accantonare mi è venuto in mente proprio osservando loro 🙂

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      2. Grazie!! ^_^ Ognuno poi ne ha una, e credo sia la cosa più utile per ciascuno 🙂
        Vero poi, tutti a loro modo sono serviti! Come servono i libri o le teorie che scartiamo, ecc!

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      1. Beh, ormai non ci vado da tempo, a memoria direi un paio di anni.
        Non mi piaceva il suo approccio, il suo voler per forza far risalire il tutto a problemi con i genitori, la sua apparente poca attenzione alle mie parole, la sua poca (nulla) empatia. Ed era proprio brutto.

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      2. Vero. Nel mio caso fu un sollievo e mi sentii meglio.
        Ricordo ancora che ci andai l’ultima volta e gli dissi che stavo meglio e non sarei più tornato.

        Che poi non è del tutto vero che sto meglio, ma non volevo cmq più vederlo.
        E mi ero dimenticato una cosa importante: non lo sopportavo perché l’unica idea che ebbe fu quella di darmi i soliti farmaci. Ma io non volevo essere curato con farmaci, volevo “capire” lo stato del mio malessere.
        Per certi psi-cologi-chiatri noi siamo tutti uguali da curare nello stesso modo con le stesse medicine con la stessa posologia. Mica vero!

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      3. Già, ricordo!
        Assolutamente sì! Siamo tutti diversi, e posso capirti per i farmaci!
        Penso che il tuo problema non fosse nei farmaci di per sé, ma nel doverli prendere “e zitto”, senza andare a fondo o spiegarti almeno i perché.

        Ho notato che da quando affronto giornalmente i miei crucci principali di cui sono cosciente è molto più efficace. O comunque i vari psicologi non hanno apportato nulla, salvo le contro considerazioni si cui ho scritto!

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  4. Io non ci sono mai stato, ma guardando la situazione da fuori sono convinto che il/la migliore psicolog* è quell* che ongun* ha dentro di sé. Successivamente il/la ver* psicolog*, poi deve essere capace di interagirci insieme.
    P.S. Scusa per tutti gli asterischi

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    1. Di nulla, sono carini! ^_^
      Concordo con te, anche perché solo noi ci conosciamo veramente, e uno psicologo potrà dirci anche le cose più sagge, ma poi sta comunque solo a noi metterle in pratica!
      Per quanto mi riguarda ho capito che siccome ho preso coscienza di su che cosa devo porre attenzione, è inutile che me lo ripeta qualcuno che mi fa pure innervosire per l’atteggiamento! E parlarne troppo mi distoglie dall’agirne nelle piccole cose, che è la cosa più efficace.

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  5. Gli avanzi di talent pensano quello che gli dicono i giudici, presumo.
    Tanti anni fa ho studiato psicologia (corso di laurea in sociologia) e mi sono fatto l’idea che molti psicologi sono molto cinici (hanno fatto esperimenti terribili). Partito da letture adolescenziali freudiani, ho finito per apprezzare teorie più estetiche.

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    1. In che senso esperimenti? :O
      Io sono stra cinica, pur senza imporlo, e uno psicologo cinico ma brillante veramente lo apprezzerei anche 😀
      E mi piace come argomento! Solo che pochi sono bravi davvero mi sa… o comunque ci vuole quello adatto a sé.

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      1. Mah, esperimenti di psicologia sociale creando tensioni tra le persone, in condizioni di deprivazione sensoriale e altre situazioni sadiche, per non parlare degli esperimenti sugli animali. Ho ricordi vaghi, parliamo di cose studiate negli anni 80, poi non avendo trovato un lavoro pertinente ho trascurato queste discipline.

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      1. Non mi riferivo certo al vil denaro; pur tuttavia colgo l’occasione per porre fine ad alcune illazioni sul mio conto. Sono un 42 ma sono in realtà una 52-54. Non un esile figuro, ma in caso di problemi potrebbe essere utile ch’io sia al vostro fianco.

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  6. Uno psicologo, già dalla prima seduta, deve saperti mettere a tuo agio anche se, potrebbe farti molte domande, giusto per capire la tua situazione. Dovrebbe interagire con il paziente ma non sovrastarlo con le sue parole risolutive, spesso esempi schematici di come si potrebbero risolvere i vari problemi della vita, quelli più disparati. Ogni persona è un mondo a sé e ciò che va bene per una, per un’altra è controproducente. Non c’è un metodo standard per aiutare chi ha bisogno di loro. Questo… molti ancora non lo hanno assimilato appieno ed è anche qui l’errore grossolano. Ma è anche vero che ci sono psicologi che fanno il loro mestiere con passione e competenza. Anch’io ho usufruito di loro, ciò che posso dirti è che a pelle chi non mi piaceva, diciamo così, non era per me. I problemi comunque, se posso permettermi di dirlo, non andrebbero accantonati ma affrontati, so che non è semplicissimo, ma è così che man mano ci alleggeriamo e ci fortifichiamo. Se non ho capito esattamente, mi scuso, ma questo è quello che mi ha aiutata molto. Buon tutto!

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    1. Concordo su tutto!! Riguardo all’accantonare i problemi intendevo soprattutto il non dar loro troppo peso, per esempio quando si tratta di paure inutili… quindi è un tralasciarli attivo e anche difficile, da attuare sempre 😀

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  7. ma senta, paziente Provasi, perchè non si rivolge a me?? Posso senz’altro concederle di stendersi per terra (su qualcosa di morbido), di sicuro sarei molto più attivo e “caldo” ed in più ho un prezzario direi interessante: le darei 100€ l’ora, oppure 200€ per due ore e così via … cosa gliene pare? 🤓😵🤔

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  8. Io mai stato e non ne ho mai avuto nemmeno bisogno per fortuna (o almeno credo…boh!) però non so se fa testo, ho avuto due ragazze che di mestiere facevano proprio le psicologhe. Beh, sicuramente come hanno detto in ogni ambito professionale c’è chi è bravo e chi meno e chi , come nel tuo caso, decisamente incapace. Quindi ecco, non è che io possa dire molto sull’argomento se non che, avendone conosciuto bene due posso confermare che, come tutti del resto, anche loro hanno le loro ansie, le loro paure, le loro paranoie e rompono i coglioni come qualunque persona normale se vogliono! Per il resto sempre se vogliono sanno anche essere dolci, gentili e persone gradevoli! 😛

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    1. Ci credo! 😀 Ma infatti, sono persone come tutti, e credo che molti malesseri non siano da psicanalizzare perché sono normali… ha senso andarci secondo me per chi non è cosciente dei suoi problemi! E sono certa che ne esistano di bravi, ma magari anche i miei lo erano, solo che non adatti a me almeno!

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      1. Si, magari sbaglio ma anche io credo che forse si è arrivati un po’ troppo ad abusare della necessità di ricorrere allo psicologo.Sicuramente in certi casi è più che necessario ma ho il vago sospetto che per un periodo fosse quasi diventata una moda. Poi va beh, vero anche che tanta gente è sola e non ha sponde con cui confidarsi ed alleggerirsi e questo magari provoca stress e tensioni. Una volta si andava dal prete a confessarsi…che dipenda pure dal calo delle fedi?😂😈

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      2. Concordo! Secondo me serve se non si riesce a razionalizzare il problema o se non si hanno altri canali di comunicazione!
        In questo senso infatti credo che l’espressione artistica o il dedicarsi a qualunque cosa si sappia o si ami fare, sia la chiave! E che serva a poco andarci se si sa già quali sono i punti da dover affrontare…
        Dal prete sarei in ansia °_°
        Mi ricordo l’unica confessione che feci pre comunione (infatti poi niente cresima) e non sapevo che dire, poi mi faceva strano parlare a una persona random e anche poco accomodante 😀

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      3. Ahahah se non fosse che già hai un notevole arretrato di post da leggere che alle prese con le foto non hai tempo di vedere ti farei leggere un pezzo dove racconto il “trauma” di una esperienza analoga alla tua.Fatto sta che pure per me rimase la prima e unica e la cresima riuscì a non farla.

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      4. Noo manda link! 😀 è troppo interessante!
        Con le foto son tranquilla, tanto ho ancora il 40 percento di spazio e se dai prossimi post metto foto ridotte ho tutto il tempo di sostituire pian piano quelle vecchie!
        In realtà ho solo chetato la mia smania di far tutto senza motivo in pochi giorni perché conoscendomi so che ci avrei perso il sonno 😂

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  9. Uh…io andai dalla psichiatra una vita fa…quando dovevo scoprire la causa della mia alopecia universale…risultato nullo…soldi sprecati. Comunque il mio sogno da giovincella era studiare psicologia infantile. Mi è rimasto il vizio di scandagliare l’animo umano 😊😊😊

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  10. Come in tutto, ci sono i bravi e i non bravi. Io ho incontrato tanti di quei medici incompetenti da poterli mettere in fila e farci una partita a domino.
    A me era capitata una psicoterapeuta che un po’ ti faceva parlare e ragionare e riflettere, con tranquillità e fiducia, un po’ ti piazzava le solite cure medicinali che io rifiutavo poiché certa di non essere un caso che le necessitava. Ci sono casi e casi… forse aveva una gemella cattiva? Impelagata con qualche casa farmaceutica che le regalava vacanze alle Hawaii… chi lo sa!
    La mia più grande terapia sono stati i libri ed il Pastore Tedesco che è stato al mio fianco per tredici anni.
    Tu non demordere, vedendo il nulla negli altri, soprattutto in coloro che teoricamente dovrebbero aiutarti, avrai la possibilità di rimettere insieme i tuoi pezzettini.

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    1. Grazie! 😍 Ti capisco, per me il più grande aiuto è il dedicare tempo alla creatività! Che bello il pastore tedesco, da bambina ne avevo uno nero misto a belga *-*
      Sicuramente esistono bravi professionisti, ma viste le esperienze ormai che ho preso coscienza di cosa devo fare faccio prima a farlo e basta anziché parlarne! Ecco, questo è un altro punto: credo che il loro lavoro serva essenzialmente a chi non sa perché ha un problema, o non è consapevole di ciò che ha… altrimenti è parecchio inutile perché anche surreale alla base!

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  11. Non vorrei demonizzare la professione, ma sicuramente c’è un eccesso di psicologizzazione/psichiatrizzazione della sofferenza. Quando dico “sofferenza” parlo naturalmente di un malessere non invalidante che potrebbe essere gestito da soli. Sicuramente la creazione artistica è uno modo de gestirlo. Woody Allen, ad esempio, è un maestro nel tramutare i suoi pensieri paranoidi in situazioni umoristiche. Una volta, pensando a uno scrittore a me caro che aveva smesso di scrivere (era in psicoterapia), ho scritto un aforisma: “Il divano dello psicoanalista è il luogo in cui gli scrittori vanno ad abortire libri”.

    Se dici che sei andata “principalmente per l’idea di un altro”, allora il problema, credo, potrebbe non essere tuo. Mi sa che quando cerchi una risposta alla domanda Cosa è essere pazienti? colpisci nel segno. Secondo me l’unica circostanza che dovrebbe spingerci a cercare aiuto professionale è quando ci troviamo in uno stato di sofferenza ingestibile, non invece la supposta “anormalità” etichettata soggettivamente (pur con la massima buona fede) dagli altri. 💙

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    1. Grazie mille! 😍 concordo su tutto ciò che hai scritto, intendevo dire proprio questo!
      Anche per me la creatività è la miglior terapia, perché oltre che divertirmi nel fare posso sublimare gli stati d’animo o trasformarli! È sempre stato così, ma l’ho razionalizzato da poco e ora lo apprezzo di più!
      Il discorso sulla sofferenza è fondamentale poi 🌌

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      1. Ne ho passati, ma proprio tanti, tuttora vedo una psichiatra mensilmente al Centro psico sociale che dovrebbe essere molto serio. Invece è un disastro. Non ne ho mai trovato uno in grado di aiutarmi, neppure negli ospedali più accreditati della Lombardia.

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      2. Fai bene a provare comunque… ma confermi il mio sospetto che quelli validi siano rari, o comunque che anche quelli per noi non validi siano giusti per chi ha meno coscienza di sé o non è abituato a riflettere…

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  12. Razza strana gli psicologi. Si spaccano la testa per anni dietro ai libri di studio e dicono e fanno le stesse cose che direbbe e farebbe una qualunque persona, la differenza è che si fanno pagare (e anche bene).

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  13. Anche io sono stata da una psicologa a 20 anni circa, beh, non mi ha stravolto l’esperienza, non mi ha portato alcun cambiamento e non è stato nulla di diverso dal parlare con altre persone sul web in maniera confidenziale, via mail, un puro e semplice tirare fuori emozioni a sconosciuti! È più liberatorio con persone che ti rispondo che non con uno psicologo che annuisce e ti guarda con la faccia di cera con spiaccicata una paresi di finto è antiestetico sorriso!
    Adesso che ci rifletto credo che sia uguale alla maestra di scuola di mio figlio! 🤦🏻‍♀️

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  14. Ciao Sara anch’io qualche anno fa ho provato ad andare da una psicologa. Sono sempre stata molto ansiosa. Questa signora, che in rete aveva delle buonissime recensioni, alla prima seduta ha parlato molto di sè. Credevo volesse mettermi a mio agio. Alla seconda seduta, anche, ha parlato solo lei e solo di sè. E così fino alla quinta. Non era antipatica, anzi, mi faceva un po’ pena e mi pareva che avesse molto bisogno di raccontare.. Si vede che ero riuscita a metterla a proprio agio! 🤣 Dopo cinque incontri ho smesso di andare. Devo dire che mi sono sentita meglio, vedendo che chi avrebbe dovuto aiutarmi aveva più problemi di me!! ..oddio, ma forse è stata proprio questa la terapia??! 😈 🤡 😘😘

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    1. Ciao! Ma che forte! Sicuramente era lei ad aver bisogno di te! 😀
      Credo ancora che esistano professionisti validi, ma sto leggendo tanti racconti simili al mio! °_°
      Beh alla fine almeno ti è stata comunque utile! ^_^ Il tuo concetto finale è simile a quello per cui ho smesso anche io, cioè che se mi accorgo che anche loro sono persone come tutti (quindi con problemi ecc) allora non c’è niente di male ad averne, e li si può ridimensionare! :*

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    1. Anch’io, o che almeno non fosse rilevante ai fini psicanalitici! Mentre per lei era segno di personalità 🤔

      Che poi un paio di belle magliette rock le ho anche, ma nonostante abbia un guardaroba scarno non avevo proprio pensato di indossarne una per andare da una psicologa 😂

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  15. O M G !!!!😧😨
    Allora io sono fortunata con la mia?!😰
    Anche se con il tempo cambiano sai? Se ci tengono a te cercano il modo giusto per rapportarsi e aiutarti.

    Sai che il mio amico Punk ha potuto scegliersela la psicologa?
    Tipo che le ha messe in fila come ad un concorso di bellezza e ha scelto quella che “a pelle” gli faceva più simpatia.
    Raccomandato😵😵😵😵

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    1. Uhh anch’io vorrei fare così!! Così è facile 😂😂
      Menomale che la tua esperienza è migliore!
      Sicuramente con ognuno mi sarei trovata in parte o più bene proseguendo, ma a pelle non mi prendevano abbastanza… vorrei fare come il tuo amico! 😅

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    1. Certo che no! 😀 Ma tanto lui è uno psicologo anomalo 😀
      Anche secondo me comunque è così, perché la vedo più come argomenti di conversazione e basta, proprio perché non sappiamo abbastanza della mente umana e nessun insegnamento è replicabile!

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      1. Ciao Sara l’ho letto, ma sto cercando di capire
        se sono d’accordo con il significato.
        Perché il silenzio, si anche io lo amo – il silenzio – ma perché ti vuoi convincere che sia meglio “il non parlare” piuttosto del contrario.
        Forse, penso si tratta più di trovare la persona giusta, cioè capace di ascoltarti
        senza però prevaricarti.
        va bene non so se può entrarci questa mia considerazione 🙂
        un abbraccio 🙂

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      2. Ciao!! No no in questo caso non era assolutamente un silenzio forzato, ma come un riconoscere poca utilità alla parola!
        Almeno nel mio caso, perché in passato ho già parlato fin troppo dei problemi, e noto che se lo faccio troppo va solo ad alimentarli o comunque non serve… 🙂
        Infatti concordo con te che a volte non ci vuole, e trovo sia benefico proprio solo se non forzato o se non deriva da un blocco rispetto a un argomento!

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    1. Grazie mille! 😀
      Aggiungere le immagini è stata la cosa più divertente 😀
      Che poi come ho già scritto in altri commenti erano di certo almeno alcuni bravi professionisti, semplicemente non adatti al mio modo di essere! 🙂
      Grazie di nuovo ^_^

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