Il microscopico libro

Ciao a tutti! Sempre sulla scia del recupero dei miei vecchi scritti, oggi vi propongo il più piccolo oggetto creativo salvato: “Il microscopico libro”.

È un libretto piccolissimo, che avevo creato ritagliando un foglio di carta per macchina da scrivere molto vecchia (quella che era in dotazione insieme alla Olivetti di mio nonno) e rilegato con uno spago bianco.

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È scritto in penna e c’è qualche inserto di matite colorate e collage che avevo fatto usando alcuni opuscoli di un parco naturalistico della zona.

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Se ricordo bene l’avevo scritto al momento, non era la trascrizione di un testo precedente.

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In una fase di pre-selezione degli scritti, fatta due o tre anni fa, avevo successivamente trascritto il testo con la macchina da scrivere, sempre sullo stesso tipo di carta:

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Oltre a qualche piccolo taglio qua e là, manca per intero una breve parte finale, che essendo più noiosa non la trascrissi.

Concludo con una piccola perla: il libro davvero più microscopico che abbia mai avuto. Saltò fuori tempo fa in un discorso qui su WordPress: il libro del WWF degli “Escrementi dei mammiferi”, che era da montare e trovai da bambina come omaggio nel Corriere dei Piccoli!

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84 Comments

    1. È vero! *_* Quella che ho ancora di mio nonno ha il meccanismo dei rulli di inchiostro che è rotto, e si trovano anche pochi rulli, allora ho risolto da anni così: scrivo “bianco” su un foglio che sotto ha un altro foglio di carta copiativa, che timbra perfettamente il terzo foglio sottostante!

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      1. Ahah 😀
        Non sapevo fosse tossica! In che senso? A toccarla o lo è nel processo di fabbricazione?
        In ogni caso la uso di rado vista come è pesante e scomoda la macchina da scrivere… però è bella 😀

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      2. Ne ho alcuni cinesi che col tempo hanno iniziato a emettere un odore come fosse fumo. E poi mi ero dimenticato di quando andavano le penne colorate profumate. Non mi piace il “metodo” uniposca: agitare, schiacciare, noo.

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      3. Però erano mitici! Non usciva niente oppure un lago di colore 😀
        Uh è vero, le penne profumate!
        Quelli cinesi saranno deliziosi °__°
        Adoro anche l’odore di vernice e lacca *_*

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      4. Ah, quello di vernice è un ricordo d’infanzia perché mio padre era pittore ma nell’edilizia. Io invece sono stato sempre negato per i colori liquidi, per la china, per pennelli e pennini (eppure li cercavo a Napoli tanti anni fa nei negozi che vendevano cose vecchie). Insomma preferisco penne, pennarelli e anche pastelli…

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      5. Che bello! Anch’io rendo di più col tratto che con la pittura, anche se mi piace giocare con gli acquerelli 😅
        Beh dal tuo nickname era chiaro che ti piacessero i pastelli 😄

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  1. E’ un libro d’artista. Ti consiglio una passeggiata sul sito dello scrittore/performer/masoprattuttobibliofilo Paolo Albani (punto it). Ah, quella dei libri cuciti e non incollati che poi si spaginano è una mia fissazione, e come vedi il tuo è ancora intero.

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      1. Uhh l’ho aperto un attimo ed è stra bello! 😀 Ci sono libri con titoli fantastici! Non lo conoscevo, è un genio °__°
        Sì, è ancora intero il libretto! E anni fa ne avevo fatti tanti con al centro due graffettate, come le riviste… però è più laborioso! Non tanto per la graffettatrice, ne ho una a braccio lungo, ma per l’impaginazione! Mi piacciono però queste chicche 🙂

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  2. Toh, magari mi sono imbattuto senza saperlo in feci di istrice, e non ci ho nemmeno fatto caso. Ora che so delle mie lacune, saprò colmarle con i giusti testi.

    Potresti fare un archivio di testi in .pdf per i posteri, se non fosse che la permanenza dei testi e dei lettori possono essere discusse.

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    1. Credo che questo testo in questa edizione sia però introvabile! Posso anche prestarlo, se fai attenzione alla pregiata rilegatura °_°

      Avevo iniziato a farlo, ogni tanto lo proseguo, ma quel dubbio che hai posto credo sia il più grande ostacolo tra il conscio e l’inconscio *_*

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  3. Quel “non mi ricordo più che stavo dicendo”, quel tentennamento a metà pagina è molto carino: incorpori la fragilità del pensiero nella stessa poesia. È anche un pensiero che si osserva pensare e che critica amabilmente la nostra tendenza a leggere e modellare la realtà tramite i concetti; in questo senso è molto zen. Hölderlin diceva che l’uomo è un mendicante quando riflette, ma quando sogna è un dio. Ammiro la profondità che c’è dietro questi versi apparentemente semplici. Buone riflessioni, e sogni ancora migliori!

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  4. Ma come la mettiamo con la cacca di elefante???
    Lo dico da quando ti ho scovata.
    Sei geniale, Sara.
    Dovrebbero inventarti e non ci riuscirebbero.
    Ora mi reiscrivo per l’ennesima volta.
    E poi, vedo se la spunto con WordPress.
    Altrimenti, altro che minicacche gli tirerò 😝

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    1. Ahah ma che meraviglia 😀
      Grazie veramente, ma solo chi ha l’animo acuto come te riesce a vedere queste cose, che altrimenti verrebbero viste come difetti o quisquilie ❤
      Uhh non riesci a iscriverti? Se non funziona ancora prova inserendo il tuo indirizzo e-mail in basso, anche se poi ti martellerà ad ogni articolo che esce xD

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    1. Ahah spesso è così! 😀
      Ma non sempre, alcuni che mi piacciono li seguo anche se non mi seguono, così come alcuni che non seguo perché parlano di argomenti troppo lontani da me mi seguono lo stesso 🙂
      Ma in generale è come dici tu!

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