Psicanalisi in sogno

Alcuni giorni fa vi avevo raccontato dei cinque psicologi da cui avevo provato ad andare nel corso degli anni.

Forse perché ne ho parlato molto in seguito anche con voi, alcune notti dopo ho fatto un sogno: una seduta da uno psicologo immaginario!

Flashback: Avevo già fatto un sogno simile anni fa, ma era confuso ed inglobato in un altro sogno altrettanto confuso (la seduta avveniva in una classe di scuola completamente caotica). Quello che ricordo però di quel primo sogno era che lo psicologo era stato tutto il tempo in silenzio, ma non in un silenzio piatto e annoiato, ma contemplativo, come a suggerirmi che il silenzio era la chiave. 

E questo sogno nuovo ha dei punti in comune con quello.

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Ricordo che ero in crisi per qualcosa e mi trovavo a Milano, e realizzavo di essere relativamente vicina allo studio di uno dei cinque psicologi che avevo provato, così ci andai.

Appena entrai nello studio, in un piano alto di un palazzo, mi accorsi che il mio psicologo (da cui ero andata solo una volta in precedenza) stava preparandosi ad uscire, ma appena mi vide si fermò e mi accolse.

Solo che lo psicologo del sogno non era nessuno di quelli da cui sono stata nella realtà, era diverso. Eppure per tutto il sogno ero convinta di esserci già stata. Forse era quello del primo sogno? Non credo, ma sicuramente gli somigliava un po’.

Questo psicologo era alto e magro, vestito di grigio, sulla cinquantina, con i capelli leggermente grigi. Anche il viso era magro, mi ricorda due signori che abitano nel mio paese, ma aveva un’espressione più gentile.

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Ci fu una pre-seduta in un ufficio accanto allo studio, dove stetti tutto il tempo in silenzio. Infatti ero troppo stanca, arrabbiata e triste per via dei miei problemi che non avevo nemmeno voglia di parlarne. Lo psicologo immaginario stette gentilmente in attesa, non rimase confuso da ciò.

Che poi i problemi che avevo nel sogno non li ricordo nemmeno, ma so che erano un po’ diversi da quelli che potrei avere nella realtà. Ho un ricordo vago e più adolescenziale. Anche io ero forse più adolescente, e ho un vago ricordo di capelli biondi, che non ho mai avuto. Forse non ero nemmeno “io” a parlare, ma il sogno l’ho comunque vissuto da protagonista.

Poi ci trasferimmo nel suo studio, dove ci fu una mezz’ora di seduta classica: parlai dei vari problemi, di cui non ricordo nulla, e mi scusai per essere arrivata all’improvviso considerando che non ero più andata dopo la prima seduta in passato, e considerai che forse era inutile anche quella stessa seduta e che non sarei probabilmente più tornata dopo quel giorno.

Lo psicologo immaginario era gentile, ma non cordiale come quelli da cui sono stata, era gentile veramente, e davvero non aveva problemi. Poi andai via.

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E sia nel finale del sogno, che nel ricordare il sogno una volta sveglia facendo colazione, mi sono resa conto che il fulcro di quella seduta è stata proprio la parte in cui sono rimasta in silenzio.

La stessa cosa che col sogno di alcuni anni fa.

Il silenzio inteso come “a cosa serve parlarne? A niente”, rispetto ai problemi triti (che nel sogno erano pure random, e irrilevanti nel ricordo) che la mente può lavorare e lavorare per anni come un vecchio panetto di creta ammuffito. “Meglio il silenzio, dunque”. Più efficace, sicuramente.

E il silenzio stavolta accogliente dello psicologo immaginario ha giovato al silenzio, perché lo ha osservato con attenzione, aiutandomi così ad attribuirgli la giusta importanza.

(Le immagini sono tra quelle salvate dal mio vecchio blog)

81 Comments

  1. Forse ti è piaciuto tanto il silenzio perché sei stata da cinque persone delle quali nessuna ti ha soddisfatta, la parola perciò non ha dato troppi frutti finora. Però tu, proprio quando non dicevi nulla, riuscivi comunque a sentirti davvero bene con uno psy, come li chiamo io. Secondo me è un sogno di speranza e fiducia, che ti ricorda che altre vie sono possibili 🙂
    (I trip delle due di notte)

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    1. Detto da te è prezioso, proprio perché hai fatto tante esperienze di questo tipo! Anche secondo me è di grande giovamento… non un silenzio forzato, né generale, ma volto semplicemente a non dare ulteriore peso mentale a ciò che non possiamo risolvere, o a tendenze mentali negative 🙂

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      1. Come al solito non capisco mai niente. Ti vorrei chiedere un favore: c’è il blog di una bimba di 10 anni, gioiacuriosa.wordpress.com, è molto carino con immagini di animali e piccole curiosità, vorresti visitarlo e mettere qualche commento o qualche like? È così tenera e brava!

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  2. Io raramente ricordo i sogni,altrimenti sarei miliardario. Secondo me il sogno rispecchia il tuo desiderio di voler essere capita senza dover sempre (faticosamente per te) cercare di provare ad esprimere esternare e descrivere tutto. È come se capissi che l essere capita non é direttamente proporzionale con la quantità di cose che esprimi di te ma é il prodotto dell ascolto gentile ed amorevole di qualcuno. Che sensazione avevi quando ti sei svegliata? Il dott. Pasticcino mi chiede il tuo indirizzo per mandarti la fattura.

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  3. Devi assolutamente leggerti quei due libri!E capirai anche il meccanismo dei sogni. In effetti il sogno è una delle tante possibili realtà che il nostro cervello elabora preparando il corpo ad affrontarle.In sostanza il cervello prima di ricevere degli input sensoriali ha già elaborato prima un ventaglio di possibilità.Es, se dovrai aprire una porta il tuo cervello avrà gia previsto i vari modi in cui l’aprirarai(o non l’aprirai!) e i sogni sono in pratica una sorta di deframmentazione dei dati che vengono messi a posto.A volte alcuni dati, ricordi di sommano o sovrappongono dando vita a quei sogni strampalati!
    Ricordare il silenzio evidentemente sta a significare che in questo periodo il tuo subconscio si attende quello e allora lo infila un po’ da tutte le parti!

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      1. Negli ultimi anni hanno fatto scoperte incredibili sul cervello andando a demolire molte vecchie credenze. Poi, prendi ad esempio i famosi deja-vu ed ecco che finalmente li si è potuti spiegare.Idem le premonizioni! Niente, alla fine è tutto un enorme software che elabora tutto incessantemente, giorno e notte per consentirci di far tutto ciò che facciamo. Altre funzioni invece sono automatizzate!😉

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  4. ehhhh Sara, purtroppo mi trovi in uno dei miei non rari casi di incontinenza cerebrale 🏇🚴🏁 “uno degli errori capitali dell’uomo è trattare le soluzioni come fossero dei problemi” …. tu ribatterai: “uhm uhm … che cacchio significa??!” …. purtroppo non sono ancora in grado di spiegarlo, purtroppo le mie sintesi più geniali anticipano di molto la fase elaborativa 🔨😲😵🧙‍♂️🧟 porta pazienza, fa finta di stare a dialogare con uno psicologo 🙂🤗🙃🕺👯💃🧞‍♀️🙅‍♂️🙆‍♂️🏂🚴🤸

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