Le tortine dell’universo

Sono particolarmente affezionata a questi tre oggetti che chiamo “le tortine dell’universo”.

Le ho fatte negli anni del liceo.

Le ho volute fare in seguito a delle mie immaginazioni: come dell’universo ultimo che consiste in una grande rotazione bianca, infinita e su sé stessa.

Per rendere questa immagine ho pensato che questi stampi per torte che avevo in casa fossero la soluzione migliore. Sono calchi in gesso.

Sicuramente una cosa che vidi all’epoca e che mi ispirò fu un quadro che era stato fatto da un ragazzo sordo (la mostra era su opere di ragazzi con varie disabilità).

Era quasi monocromatico, e c’era un vortice al centro. Era bellissimo. Conteneva proprio Il Silenzio. Era a metà tra drammatico ed etereo.

Lo vidi al liceo. Nel piano terra del liceo artistico dove andavo c’è infatti una grande stanza dedicata a varie mostre esposte a rotazione.

Era da un po’ che volevo pubblicare queste tortine ma non trovavo più queste immagini. Avevo intenzione di fotografarle di nuovo, ma nei giorni scorsi le ho ritrovate, anche se minuscole.

Preferisco tenere queste foto piuttosto che rifarle, perché mi piaceva come le avevo fatte, nel corridoio di casa come se fosse un limbo.

Le ho ancora  in un armadio – ecco perché amo fare i repulisti del guardaroba, per poter tenere queste cose negli armadi!

Mi aveva aiutato mio papà a farle perché dove lavora ha degli strumenti utili.

E nel fare un calco era colato del gesso da una parte, formando una montagnetta, che mi piacque e la tenni come fosse anch’essa un’opera artistica: è questa.

Le tortine non hanno mai avuto un vero nome, ma nel ritrovare queste foto l’ho scelto subito, perché nel rivederle le ho chiamate tra me e me spontaneamente così: “le tortine dell’universo!”