Ho sognato il diavolo

Qualche notte fa ho sognato il diavolo.

Ero nel bagno, e sulle piastrelle della vasca da bagno e sulla finestra vedevo che c’erano delle scritte in pennarello nero (stile Baal Culo) che dicevano qualcosa come “il diavolo” o “sono il diavolo”.

Ero terrorizzata, perché nessuno dei miei famigliari avrebbe potuto scriverle. Poi iniziai a vedere la presenza di spiriti malvagi vari – tra cui una donna sicuramente ispiratami da Kathy Bates in AHS Roanoke.

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Infine si palesò anche il diavolo. Era alto e vestito un po’ in stile Dracula, ma per il resto aveva una faccia normalissima, da uomo qualunque.

Sembrava vagamente il mio cartolaio, persona calmissima tra l’altro (non per niente lo chiamo Flemmaman II). Però avevo il terrore, perché era minaccioso nelle parole ed era comunque il diavolo.

Disse qualcosa a mio padre, non ricordo cosa, riguardo al suo potere di uccidere, credo. Mio padre gli rispose con qualcosa come: “Abbi pietà di mia madre che è anziana, non ucciderla!” – riferendosi a mia nonna, che era a letto.

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E il diavolo rispose, con tono quasi cordiale: “Oh no non la uccido, non è ancora arrivata la sua ora! Io uccido solo quando per qualcuno è l’ora, altrimenti no!” (Che gentleman!)

Da lì, subito nel sogno mi rasserenai, pensando: “Allora non sono in pericolo, perché fino a quando non sarà la mia ora non potrà farmi niente!” E non avevo più paura né del diavolo, né degli spiriti.

Poi mi sono svegliata tranquilla, pensando: dunque “il male” forse è composto in realtà solo dalle paure? O probabilmente esiste anche di per sé, ma sono solo le paure a dargli potere ed aprirgli le porte… in questo caso, del bagno!

Ripensando al look del diavolo, mi ha ricordato il Mostruovolo di Dracula che avevo da piccola, e l’ho ritrovato qui! “…Fuori uovo, e dentro mostro…!” 😀

Le immagini provengono dal mio vecchio blog, sono i sette savi di Fausto Melotti che ho fotografato anni fa nel giardino del PAC di Milano.

103 Comments

  1. a differenza del bene, il “male” ha sempre subito un tentativo di impersonificazione in un oggetto o in un essere, vero o fantastico
    la frase “è il male in persona”, usata spesso nei film dice tutto

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    1. Ho pensato anch’io a questo concetto, come spiega anche il diavolo nel film L’avvocato del diavolo, che è il mio film preferito!
      In questo caso specifico l’ho letto come il concetto che – una volta riconosciuta l’esistenza del male – la troppa paura alimenta solo il suo potere!
      Ma quel concetto lì che hai tirato fuori è tra i miei preferiti!

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    1. Anch’io lo interpreto soprattutto come qualcosa che si nutre delle nostre paure, al di là del se esista qualcosa di oggettivo o meno… la paura è ciò che lo alimenta, o che comunque lo crea proprio!

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