Donna dal Dottor Coniglio

Ciao a tutti! Oggi dal Dottor Coniglio andrà un nuovo personaggio!

Un personaggio solo parzialmente barbiano, ossia Donna, la versione di Barbie più taroccata dell’universo!

Toc toc! Una bambola strana, dai vestiti sgargianti e con la faccia stampata storta entrò dalla porta inesistente dello studio del Dottor Coniglio.

Psicologo Coniglio: Buongiorno, ehm… Signora…

Donna: Sono Donna, buongiorno Dottor Coniglio! (Con una voce abbastanza roca per essere una bambola.) Anche se non sembro una donna, direi una donnona! (E iniziò ad avere gli occhi lucidi, anche se la plastica scadente di cui era fatta rimaneva asciuttissima, e sempre con il suo aroma chimico.)

PC: Non esageri, signora! Non è così male! (Facendole pat-pat sulla spalla liscia di plastica sottilissima e croccante, con le sue zampine magre ed artigliate.) Come mai è qui da me?

D: Ho trovato il suo bigliettino da visita nella scatola degli scarti delle Barbie… che è il mio posto! Sigh!

PC: Signora, mi racconti dal principio, la prego!

D: Che principio e principio… non mi vede? Sono una Barbie taroccata, di infima categoria! Con pure gli occhi stampati storti! Ecco il principio! Buaaah!!

PC: (Alzando leggermente gli occhi al cielo, e abbassando le punte delle orecchie verso terra) Non dica così, è pur sempre una bella bambola… piuttosto non si paragoni a Barbie! Lei è Donna, e Barbie è Barbie!

D: … (Sguardo confuso – anche perché stampato storto)

PC: …Ma torniamo a lei! Se non pensa a sé stessa come a una brutta copia, può vivere felicemente la sua vita!

D: Dottore…

PC: Ssiiiì? (Sibilando dal largo diastema)

D: Il mio prezzo è 1 Euro e 49 centesimi! Neanche 1 Euro e 50! Mi capisce?

PC: Oh…

D: Faccio troppo schifo anche per costare 1 euro e 50 luridi centesimi! Dove crede che possa andare? Con questi quattro capelli orribili, poi!

(quando la pettinatura fa la differenza)

PC: Oh, beh… ma…

D: E guardi anche queste scarpe fuori moda, a punta, e per giunta color salmone!

PC: Beh, questo può non essere un problema… Glom! …Ha un suo stile unico! (Sollevando impercettibilmente ma lentamente le lunghe sopracciglia pelose)

D: Bah, nemmeno un vestito decente, mi merito! Non mi merito niente! Nemmeno il collo! Costava troppo farlo… se ne è accorto, Dottore, che non ho il collo? Serviva troppa tecnologia! E ho la testa completamente removibile, guardi! (E con un clac si tolse la testa per far vedere al Dottor Coniglio la sua pessima fattura.)

PC: Ehm… (Non sapendo cosa dire, fece come per prendere appunti.)

D: (Latentemente inviperita, cercando di puntare l’indice verso il block-notes del Dottor Coniglio, puntando invece la rosea e mal stampata mano intera) Cosa sta scrivendo, che faccio schifo? Eh?

PC: Assolutamente …nnno! (E mise via subito il piccolo block-notes, in fretta, facendo cadere la matita)

D: Sì, sì, anche lei si è stufato di parlare con questa donnaccia! Ho capito! Me ne vado!

PC: Ma possiamo finire il discorso, non c’è problema! (Avanzando verso di lei con la zampina, ma con poca convinzione)

D: E a che pro? Quale discorso? Il discorso che sono condannata a fare schifo?

PC: Ora non sia così tragica, signora… lei è quello che è! Il mondo è un teatro infinito! Ognuno ha la sua parte differente, e lei è diversa… a qualcuno nel mondo potrà anche risultare simpatica! A me lo è!

D: Davvero, Dottore? (Cercando di unire come in preghiera le mani di plastica scadente e vuota all’interno.) Anche se la mia parte è di quella che fa schifo?

PC: Deve avere rassegnazione verso l’inevitabile!

D: Questo non è molto consolatorio…

PC: Come dice il mio esimio collega, il Guru Elefante Viola: “Nulla è consolatorio quanto l’inevitabile!”

D: Oh. Ma… un’ultima cosa, Dottore…

PC: Dica, cara Donna!

D: Cosa ci fanno a fare, noi bambole scarse, condannate all’infelicità? Perché ci fabbricano? Perché?

PC: Intanto siete molto più intelligenti delle mie pazienti medie di alta fascia, non c’è dubbio! Ma evidentemente questo mondo ha bisogno anche di voi! (Concluse, parlando verso l’orologio.)

D: Mah, ci penserò su Dottor Coniglio. Grazie.

PC: Arrivederci, cara Donna! Passi pure dalla mia segretaria Linda per il conto!