Una testa di Barbie dal Dottor Coniglio

Si può capire il valore d’un uomo porgendogli una Barbie, un pettine, e chiedendogli di pettinarla: il savio con una mano la pettinerà e con l’altra le reggerà il delicato collo; mentre lo stolto con una mano la pettinerà brutalmente e con l’altra la terrà volgarmente per il busto. (Sigmund Freud)

In questa puntata di Barbie ci sarà un crossover con un’altra serie di questo blog: quella degli oggetti sommersi, ossia gli oggetti che trovo andando in giro!

Stavolta ad andare dal Dottor Coniglio (lo psicologo delle Barbie) sarà infatti la testa di Barbie che avete già visto nella classifica dei miei 10 oggetti trovati preferiti!

Questa testa l’ho trovata sul marciapiede proprio davanti a casa mia pochi anni fa.

Finalmente il Dottor Coniglio tra un viaggio di nozze, una vacanza e un pisolino ha trovato del tempo da dedicarle per una visita!

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Toc-toc!

Il Dottor Coniglio si alzò dalla sua amata poltrona di velluto dove stava facendo un riposino (del resto erano le due del pomeriggio) e andò ad aprire la porta inesistente del suo studio. Ma non vide nessuno!

Solo abbassando il capino orecchiuto e guardando verso terra si accorse del suo cliente del giorno: una testa di Barbie!

Dottor Coniglio: …Oh, buongiorno!

Testa di Barbie: Salve, dottore! La prego, deve aiutarmi!

Dottor Coniglio: Ma certo, entri pure! (E si diresse velocemente sulla sua poltrona, chiudendo e nascondendo in fretta ciò che stava leggendo.)

Si sieda! (Indicandole con la zampa pelosa il suo mitico divanetto per cilenti – vedi foto – con tanto di fessura porta-kleenex.)

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Questa testa di Barbie l’avevate già vista anche in questa scatola

Testa di Barbie:

Dottor Coniglio: Oh, mi scusi! Lei non può sedersi, può solo rotolare! Aspetti che le chiamo la mia segretaria (nonché moglie) Linda: LENDAAA! LEEENDAAA! (Urlando, sputacchiando e tenendo le mani a cono)

Linda: Eccomi… oh!

Dottor Coniglio: Prego, Linda, con garbo… potresti… (Indicando nuovamente il divano con il suo magro indice peloso)

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Linda: Oh, certo. Ecco! (E mise la testa di Barbie sul divano, con l’angoscia del pensare per un attimo -non di più- che potrebbe esserci stata lei al suo posto.)

Dottor Coniglio: Grazie, Linda! Vai pure, vai! (Scrollando la manina come dall’acqua)

Dicevamo, cara?

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Testa di Barbie: Eh, cosa le devo dire…

Dottor Coniglio: Posso immaginare il suo disagio… è qui per via della… (si indicò la testa), vero?

Testa di Barbie: Sì, ovvio! (E singhiozzò.)

Dottor Coniglio: Dunque mia cara… esattamente, che cosa la preoccupa? (Quasi una citazione del Brucaliffo!)

Testa di Barbie: Che non so più chi sono, anzi, se sono; e se sì, cosa sono! Sono ancora una Barbie? O sono altro?

Dottor Coniglio: Beh… (Ed iniziò a perdere il suo sguardo nel vuoto, aggrappandosi al cuscino che teneva in grembo.)

Testa di Barbie: Beh?

Dottor Coniglio: Oh! Dicevamo… da dove iniziò tutto?

Testa di Barbie: Dunque, mi trovò la mia seconda Bambina Padrona su un marciapiede, vicino a casa sua, e mi raccolse. Invece di prima-prima non mi ricordo niente, ho un’amnesia dei giorni precedenti alla mia perdita della testa! Che poi è curioso, parlo di me come una che ha perso la testa, ma di fatto la testa è tutto ciò che mi è rimasto! Forse è il mio corpo (chissà dov’è ora) che potrebbe dire di aver perso la testa! Ma un corpo senza testa, può pensare?

Dottor Coniglio: Bzzz… (Era sprofondato in un micro-sonno!)

Testa di Barbie: Ma… DOTTORE! (Si vede subito che la Testa di Barbie è una nuova paziente del Dottore: tutti i pazienti abituali hanno ormai capito che non bisogna andare mai da lui nell’orario della pennichella!)

Dottor Coniglio: Ehm! Dicevamo…

Testa di Barbie: Veramente, io, dicevo! …Insomma, dottore, mi dica qualcosa!

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Il Dottor Coniglio legge concentrato da uno dei suoi antichi volumi

Dottor Coniglio: Oh, bene, ecco, aspetti… (e andò a prendere uno dei suoi tomi) …dove sta, dove sta… eccola! Ascolti bene mia cara, è una frase di Sigmund Freud, pregiato Psicanalista nonché mio maestro e quasi connazionale! Ascolti:

Si può capire il valore d’un uomo porgendogli una Barbie, un pettine, e chiedendogli di pettinarla: il savio con una mano la pettinerà e con l’altra le reggerà il delicato collo; mentre lo stolto con una mano la pettinerà brutalmente e con l’altra la terrà volgarmente per il busto.”

Tutto chiaro?

Testa di Barbie: Oh… (estrasse dal divano porta-kleenex un fazzoletto di carta e si soffiò il naso, anche se essendo di plastica era asciutto.) Lei mi ha commossa, dottore! Ma comunque, ora, come farò?

Dottor Coniglio: Niente, tutto, insomma, vale come per tutte le altre noi creature, non saprei… (E cominciò a fissare di nuovo il vuoto, ma stavolta pareva anche vagamente concentrato sulla domanda irrisolta.)

Testa di Barbie: Quindi?

Dottor Coniglio: Niente, insomma, viva la sua vita come tutti gli altri giocattoli! Del resto lei lo è e lo sarà sempre, un giocattolo di tutto rispetto! Questa è la sua natura, ed il suo compito principale. Come anche la mia, e delle altre bambole, eccetera… Siamo solo giocattoli in preda ai capricci delle nostre Bambine Padrone, ma siamo giocattoli d’onore!

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Testa di Barbie: Anche se sono solo a metà?

Dottor Coniglio: Ma certo! Non l’ha forse conservata, la sua Bambina Padrona?

Testa di Barbie: Sì, ma…

Dottor Coniglio: E allora vada, che è anche finita la nostra seduta! Vada felice!

Testa di Barbie: Va bene, ma…

Dottor Coniglio: (Svolazzando con la mano come se fosse un fazzoletto) E si ricordi che per una bambina vale più una sola testa di Barbie che mille Tanya intere, o altre bambole di second’ordine! Se lo ricordi sempre! (Di questa frase le nostre care Donna e Linda non sarebbero molto contente!)

63 Comments

  1. Non solo i giocattoli, ma ognuno di noi ha un compito principale, un qualcosa che gli sta a cuore più di ogni altra cosa e che mette davanti a qualsiasi altro impegno. Talvolta è il lavoro, talvolta sono le responsabilità di genitore, talvolta altre cose ancora… qualunque sia il nostro compito principale, l’importante è non perderlo mai di vista, perché in fondo è proprio quello a dare senso alla nostra vita.

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