Il beneficio del dubbio

Questo racconto non è corredato da alcuna immagine, perché l’oggetto di cui voglio parlare è andato perduto.

Si tratta del primo della serie degli oggetti perduti che ho presentato ieri (di questo avevo già accennato anni fa, ma è quello che mi ha dato l’idea per la serie).

L’oggetto è un vestito di Barbie, da sposa.

Di vestiti da sposa di Barbie ne avevo più di uno, almeno due. Non erano una rarità. E avevo tanti altri vestiti anche loro persi perché regalati alle mie cugine nella breve parentesi di rifiuto post adolescenziale del giocattolo.

Ma per questo è diverso, perché mi è stato quasi sicuramente rubato.

Questa piaga delle bambine ladre era uno dei motivi per cui preferivo giocare a Barbie da sola o solo con amiche ben selezionate. Ho iniziato a selezionare amicizie fin da piccola. Alle medie ho trovato le compagne di gioco ideali, ma fino alle elementari è stato difficile, e non solo per il discorso delle bambine ladre.

Fatto sta che persi questo abito da sposa, che era particolare perché liscio, come di raso, e cadeva soffice. Non era pacchiano e non aveva le balze che odiavo.

L’ultima con cui ci giocai fu una mia amichetta, una bambina-tormento, una delle più grandi bambine-tormento della mia infanzia. Non ricordo se quel giorno ci fossero anche altre bambine rimaste più anonime nella memoria, ma ricordo che tra me e me diedi la colpa a lei, e sono certa di aver avuto le mie ragioni per sospettare. Inoltre era già stata bugiarda con me su una figurina della Sirenetta (anche di questo avevo già parlato). Non importa quanto futile è il motivo di una bugia: se non è a fin di bene ed è pure palese, per me è gravissima, persino più grave delle bugie con tornaconto.

Chiaramente, al mio timido e dissimulato indagare sull’abito, lei negò.

Così mi rimarrà per sempre il dubbio: l’avrà rubato lei, o sarà rimasto incastrato per sempre nei meccanismi interni del mobile a scorrimento verticale Moplast?

Cosa che mi sembra molto difficile se non fisicamente impossibile, anche perché quel mobile lo uso tutt’ora e ovviamente con le mie manie di decluttering l’ho svuotato più volte, mentre nelle pieghe di scorrimento non credo sarebbe potuto passare senza almeno intasarle.

Così la potenziale ladra è andata avanti per la sua strada, salvata dal beneficio del dubbio e dalla mia mollezza, che ha peraltro permesso tale affronto all’origine.

Ha sbagliato lei soltanto, o anche io? O nessuna delle due, come duttili marionette di energie sconosciute che mai come nell’infanzia risplendono di luce propria?

O forse a rubarlo è stata una delle bambine anonime che ho dimenticato?

68 Comments

    1. Ahah lo penso anch’io sul punto primo: ci sono già bambini cattivissimi!
      Eh anche sul punto 2 ti do ragione! Adoro il buttare roba tra l’altro… solo che almeno le barbie e i mini pony avrei voluto avere la lungimiranza di salvarli! Almeno però le 4 Barbie classiche e il ken che uso nelle storie le avevo salvate, almeno loro *_*

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      1. I collezionisti di rarità si giovano di questo, perché se ci fosse troppa roba vecchia in giro non sarebbero rarità. E io le cose vecchie le compro se vengono vendute come tali e non a prezzi da collezionista.

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  1. l’ipotesi più probabile è che sia stato lasciato da qualche parte e poi dimenticato o immaginato di trovarlo in un altro posto
    forse hai fatto un favore a quella barbie che non avendo più il vestito non ha potuto sposarsi
    🙂

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      1. Una bulla insomma. Purtroppo ho praticamente incontrato solo persone così. Cercavo di evitarle, ma facevano di tutto per tormentarmi. Ok, ora capisco la parola.

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      2. Esatto! Mi è venuto quel termine perché rientrava comunque tra le amichette che frequentavo, che non mi trattavano “palesemente” male, ma per il loro imporsi ero come in tormento quando ci vedevamo! Poi crescendo ho imparato a selezionare meglio le amicizie 😀
        Poi ovviamente ho avuto anche vari casi di bullismo, soprattutto all’asilo, e a tratti fino alle medie. E a quei tempi nemmeno aveva un nome quindi il senso di colpa era ancora più facile averlo! Mi dispiace anche per la tua esperienza, noto che è una tassa fissa di quasi tutte le persone gentili 😦

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      3. Hai ragione, una volta era addirittura colpa della vittima. Ho subito bullismo dall’asilo fino al termine delle superiori, sia da compagni, che da compagne, che da insegnanti. Quindi non avevo proprio nessun riferimento per chiedere aiuto. Anzi venivo punito io. Inutile dire che questo bullismo sta tutt’oggi condizionando la mia vita, in peggio. E mi rattrista leggere che anche tu ne sai qualcosa. Non te lo meritavi proprio.

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      4. Grazie 💗 mi dispiace anche per te cavoli, e mi sa che l’hai subito anche di più… Cerca almeno nel futuro di non farti influenzare da questo, fosse solo per non dargliela vinta! Ma so che è difficile, anch’io sono cresciuta praticamente con l’idea inconscia fissa di non valere niente… Non solo per via di questi episodi ma anche per altro. Ti abbraccio 💞

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      5. Difficile non farsi influenzare, non basta “non pensarci”, purtroppo. Spero che ora tu sia consapevole di valere tantissimo.
        Ti ringrazio per la tua costante vicinanza, la apprezzo tanto.

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      6. Che bello, anche io la tua!
        Sì, ora sì, anche se l’inconscio è ancora minato, dopo anni di tormenti… ma faccio il possibile. Non tanto a non pensarci, che come dici tu non serve a molto, anche perché appunto è tutto nell’inconscio… ma a cercare di distrarmi con altro, a sostituire i pensieri con altri migliori. Ma non è facile! Un abbraccio ❤

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  2. Io giocavo insieme all’amichetto Alberto con gli animali della fattoria.
    L’aspetto zoologico era molto movimentato: nella fattoria ci potevi trovare la zebra, la giraffa, il rinoceronte.
    Ed il panda.
    Alberto aveva il panda, animale che gli invidiavo parecchio.
    Tant’è che una sera, quando separavamo gli animaletti “suoi” dai “miei”, feci finta di sbagliarmi e mi tenni il panda.
    Non fu un vero furto.
    Il giorno dopo lo tirai fuori per giocare insieme a lui come al solito.
    Alberto vide il panda e disse: “ecco dov’era finito!” perché lo aveva cercato la sera prima.
    Io divenni rosso dalla vergogna, ma Alberto fu fantastico: “Andrea, se ti piace te lo regalo, lo vuoi”?
    E me lo regalò.

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      1. Prima eravamo tutti bulli e bullizzati. Al sud dovevi imparare in strada o la strada ti fotteva. E dovevi farlo velocemente. Una scuola di vita comunque. Era una catena. Mi fregavano qualcosa?? Il giorno dopo la fregavo io. 🤦🏻‍♂️😂😂😂 (erano altri tempi!!)

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  3. Giocare a Barbie… mai fatto in vita mia, se non per un brevissimo periodo, e certo non con altre bambine!
    Comunque, per la mia mollezza mi ricordo una bambina, aiutata dalla sorella più grande, che mi hanno rubato un fazzoletto molto bellino con sopra baby paperina (o paperino?). Brutti, odiosi bambini.
    Ecco perché anche io avevo amici più che selezionati già da bambina.

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    1. Noo! Ecco, è proprio quella la dinamica, i bambini che si approfittano di quelli più timidi e docili!
      Ma appunto, almeno abbiamo imparato in fretta a selezionare le amicizie, cosa non da poco!

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  4. Io sono nato in Svizzera e arrivai qui a 5 anni. Ero candido ed ingenuo come solo uno svizzero poteva essere. In nemmeno una settimana mi rubarono tutti i miei giochi. Tutti. In compenso presi un sacco di botte, sia dai bambini che dai miei. Per diventare presto italiano dovetti faticare non poco così che imparai pian piano a rubare e a darle quando serviva. La fiducia non esisteva mentre scoprii presto che il terrore di prenderle era un valido deterrente per farsi fregare le nuove conquiste acquisite!

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      1. ah ecco…ammazza che memoria che hai!! Invidia totale! Però mi ricordo di un altra conversazione da cui è nato il penultimo post! Ti ho anche citata! 😀

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      1. A scuola qualche volta mi sono cacciata nei guai perché mi difendevo dal bullismo. Le stronze ricche mi perculavano perché non avevo la gicchina di renna e io le prendevo a sberle, però punivano sempre me.

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  5. Io me ne ricordo di una che, più che essere un’amica, era figlia di amici dei miei. Quindi ogni tanto mi toccava frequentarla. Se non riusciva a fregarmi qualcosa me lo rompeva! Ricordo come fosse ieri un Topolino che alla fine di una domenica era riuscita a soffiarmi bellamente sotto il mio naso e sotto il naso degli adulti, decretando che era suo, era sempre stato suo. Una rabbia! Anche nei confronti degli adulti consenzienti!

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    1. Insopportabile!
      Sii, vero sugli adulti, come le maestre che punivano tutti quando erano solo alcuni i colpevoli di qualcosa! 🤐 Spesso gli adulti non sanno dare l’esempio… E molto spesso dietro a bambini tormento ci sono genitori incapaci 🤔
      Anch’io avevo una bambina tormento amica di famiglia che dovevo vedere per forza! 😨 Da com’era un incubo la stavo dimenticando! 😂😂

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