Racconto di un incubo

Ciao a tutti!

È da tanto che non scrivevo qui. Con molti di voi mi sono scritta in privato o su altri social, quindi non ho l’impressione che sia passato molto tempo. In questo periodo mi ero presa una pausa dal blog, perché ogni tanto ho bisogno di una pausa creativa, anche perché ho problemi di postura da sistemare e non posso stare quasi mai al computer. In quest’ultimo mese, però, ho ripreso a scrivere cose nuove, ma solo usando app di scrittura da smartphone. Anche ora infatti sto scrivendo così, ma con WordPress come sapete non mi piace molto, perché è particolarmente scomodo. Appena avrò modo farò delle belle storie di Barbie in vecchio stile! Per quelle ci vuole spazio e tempo, e per forza un po’ di computer. Ma comunque mi andava di postare qualcosa, e attendevo l’idea per un post veloce da scrivere.

Ed eccola.

Stanotte mi sono svegliata all’alba con delle vertigini da cervicale, e mi sono proprio resa conto di aver pure fatto un movimento sbagliato girandomi sul cuscino. Poco dopo sono tornata a letto, e ho fatto un incubo allucinante.

Al mattino mi sono anche svegliata, anzi, sono stata svegliata, con la forma delle coperte tatuata sulle braccia, da come era un sonno profondo, per me anomalo. Sono sicura che tutta la parte surreale del sogno sia stata data dalla cervicale che, in quella posizione a pancia in giù in cui mi sono ritrovata, stava dando ancora fastidio.

Ero in una specie di treno, dopo una giornata stancante che era stata a sua volta un sogno precedente che ho già dimenticato.
Ero con una o due amiche. Una è la mia amica Sarah, e l’altra era variabile.
A un certo punto dovevo far pipì nel treno, e mi mettevo a contrattare con un vecchietto che doveva andare in bagno anche lui. Non ricordo come andò a finire, ma da lì in poi diventò tutto caotico.
Non so come, persi di vista le mie amiche, poi anche la mia borsa e finii in tunnel, stanze e posti assurdi. Ormai non era più un treno.
Non ricordo i singoli dettagli, era tutto davvero confuso. Ma ricordo che era tutto ostile, e che c’era tanta gente.


In alcuni punti c’erano strani gradini colorati, o il pavimento che andava tutto in su o tutto in giù, voci di altoparlanti, minacciose, e anche facce brutte a tratti, come su carta da parati o proiezioni. Venivamo anche colpiti o bagnati, a volte, o comunque subivamo fastidi fisici. Tutta questa parte surreale con i piani dimensionali alterati è la più importante del sogno, ma anche quella più impossibile da descrivere.


Ero disperata, non trovavo più i miei punti di riferimento come le amiche o la borsa, più che altro, ma a un certo punto volevo solo uscire da lì.
E fu lì che realizzai di essere in una specie di grande gioco-mostra, dove molte persone che conoscevo erano già state, e ne erano rimaste entusiaste. Un padiglione dove c’erano questi giochi assurdi, che non venivano svelati prima, dove la gente andava, come poteva andare al cinema o a teatro. Ma partecipava.


Così realizzai due cose. Una fu che guardando l’orologio, che era impazzito e sballato, riuscii a capire che erano le 23:40 e che presumibilmente mancava poco, e la seconda fu che se sostavo il più possibile nelle rare aree tranquille di quel posto infernale il tempo sarebbe trascorso ugualmente, ma in modo meno tormentoso.
E, in pratica, appena mi accorsi di essere finita in quel gioco (che si chiamava forse Eurovision – colpa mia che ho nominato il film omonimo prima di dormire – scritto tutto a caratteri dorati), praticamente finì.


Tutte le persone si ritrovarono in un grande stanzone d’ingresso (che prima veniva evidentemente bloccato) e andarono a casa sconvolte, ma soprattutto soddisfatte.
Io invece ero arrabbiata, perché ero finita lì non so come, e non avrei mai sprecato energie per una cosa del genere. Un’altra cosa che notai era che fino alla parte del treno, bene o male, tutti indossavano la mascherina, mentre dentro al gioco non c’era nessuna regola.


Però mancava ancora la mia borsa, e altre cose.
Così tornai dentro, col terrore di dover ricominciare tutto, quasi già pentendomene. Invece c’era la ragazza della reception (che era un mix tra Miley Cyrus e le gemelle Olsen 😳) che dava le cose, e mi diede tutto tranne la borsa, e intanto commentò sprezzante che quel gioco serviva alla gente per poter riapprezzare meglio la loro vita (vita inutile, da come ne parlava altezzosa), che aver vissuto quei casini le avrebbe illuminate sulla loro vita, ecc ecc. E io ero sempre più arrabbiata, perché pensavo che non avevo bisogno di fare tutte quelle sciocchezze, pure dannose, per apprezzare le piccole cose della vita, perché le apprezzavo già, ed erano solo tutti stupidi gli altri che ci andavano.


Una cosa che non ho capito dal sogno era se il gioco stesso prevedesse di dimenticarne l’inizio e l’ingresso, oppure se la gente di norma ci andasse consciamente. Perché io, appunto, mi ci ero trovata dentro non so come.
Perché, mi dicevo, se avessi saputo da subito che era solo un gioco, sicuramente avrei sofferto la metà.

62 Comments

      1. Sì, sicuramente è così, perché per qualche mese non mi sono praticamente mai connessa… E se hai messo la chiusura me la sono persa, era successa la stessa cosa con il blog di Andream 😊😊 grazie dello sblocco 😀

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  1. più che un sogno sembra la sceneggiatura di un film
    la scorsa estate per un movimento del collo fatto nel letto ho avuto vertigini e nausea per quasi tutta la giornata

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    1. I sogni più cinematografici sono quelli che mi restano più impressi 😀
      Preferisco il dolore, alle vertigini… E con le vertigini l’unica è poi restare immobili nella posizione meno peggio… E come risveglio non sono il massimo 😳
      Ma la cervicale ce l’ho latente praticamente sempre, e a tratti si fa sentire se faccio cose con postura sbagliata durante il giorno!

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      1. Infatti! Ora poi come ti dicevo il dolore è arrivato fino alla sciatica… Devo far qualcosa per la postura, tipo trovare esercizi delicati e brevi da poter fare in casa, ma prima voglio fare una visita. Nel frattempo sto lontana dal computer quasi completamente… 😳

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      2. No no, per carità, ho provato e se scrivo resto tesa lo stesso con il collo…
        Va bene solo per guardare cose, quello sì.
        Per scrivere cose lunghe mi sto trovando bene con Google documenti!

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      3. È stra comodo perché non si inceppa nello scrivere, come fa anche WP o le note del telefono, e si salva in tempo reale! Così poi Word è proprio l’ultimo passaggio, o ovunque serva copiare il testo!

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      4. Ah ok, infatti ho visto che c’è anche quella sotto app! Il documento normale lo apro o da Google documenti scegliendo nuovo progetto senza modello, oppure la stessa cosa partendo da Google drive!
        Fogli non l’ho mai usata, comunque andrò a vedere cos’è!

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      5. Infatti! Per questo, salvo trovarne uno stra consigliato e raggiungibile, preferisco una visita e poi capire se possibile come fare per gestirmi io a casa, dato che è un problema non forte ma costante.

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    1. 😂 che poi mi hanno ridato tutte le cose importanti, ma ormai rivolevo sta borsa! 🤣🤣
      Sì infatti, se non andavo in bagno forse mi evitavo tutto il casino! 😂 Sogno spesso di dover far pipì, nei posti più strani, secondo me è perché mi scappa e l’inconscio me lo sta dicendo 😅😅

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      1. In realtà ho letto che i romani erano comunque tra i popoli antichi più puliti, proprio perché facevano tutto liberamente forse 😅
        Invece per esempio sull’epoca di Versailles ho letto cose orribili 🤯🤯

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