Impersonalità

C’è un concetto sulla creatività che mi torna sempre in mente, e che ho definito meglio durante la revisione dei testi per i miei libri.

Se non lo definivo non potevo proprio andare avanti. E ora che li ho conclusi li sento ancora più altro da me, completamente, come se non fossero miei (e forse era questo lo scopo).

Già ne ho accennato in vari punti, tra cui in vari commenti con voi, ed è questo: ma sono io ad aver scritto una cosa?

Mi sono posta questa questione rispetto ad alcuni scritti più biografici o più assurdi, o semplicemente più vecchi. Sono io ad aver scritto?

Anche nel capitolo finale di In un mare caotico sospeso ne ho parlato direttamente, in particolare in questo paragrafo:

È passato quasi un anno dalle ultime cose che ti avevo scritto. O forse è meglio dire “che ti ho scritto”? O “che ti sono state scritte”? Sono sempre quella di un anno fa? La cosa detta umana che sta nello spazio e che ha un certo nome e forma?

Non sono già più io ad avere scritto, capisci?

Siamo sempre altro. E soprattutto credo che l’artista, ma anche qualsiasi essere umano in qualsiasi azione, non sia altro che un tramite, principalmente.

Siamo solo una collimazione spazio-temporale per far manifestare una cosa.

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Queste matitine sono le mie preferite nel mio astuccio, sono antiche e le conservo, non le uso più dopo aver usato solo loro per dei periodi. Sono tre regali e ognuna di esse associo un’epoca.

Ed è per questo che mi piace la musica, me lo ricorda.

 

25 Comments

  1. Che bello conservare piccoli oggetti che portano a ricordare un determinato periodo del nostro passato, 👍. Magari per certe persone possono essere cose “da buttare” ma per chi conserva questi oggetti sono dei piccoli ricordi che magari ci strappano anche un piccolo sorriso, 🙂. Brava Sara, 👍👏.

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  2. Sono molto d’accordo con quello che dici nella tua risposta a un commento… se è vero che cambiamo com il vino, altrettanto vero che resta sempre un fondo che ci rappresenta. Se guardo alla mia esperienza, pur con inevitabili variazioni dovute all’età, a ripensamenti stilistici, alla pressione degli eventi, io , quando rileggo i miei vecchi scritti, mi riconosco molto, anzi, direi proprio che somiglio a un maglio che batte sull’incudine con ostinazione sempre gli stessi colpi. Le idee fondamentali, i principi sono rimasti immutati nel corso del tempo, da quando sono uscita dall’adolescenza affrancandomi dall’influenza genitoriale.

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  3. Cambiamo… io dico cresciamo, maturiamo, ci conosciamo meglio 🤗
    Per gli scritti, però, riconosco il miglioramento nello stile che accompagna la maturità come scrittrice (se tale mi posso definire…) però, a volte, per me non è solo questo…
    Intendo dire che a distanza di tempo, mi sorprendo proprio di quel che ho scritto, come se leggessi un libro di altri, anche se lo sento essere mio, appartenere in un certo senso alla mia anima.
    davvero una cosa assurda, quasi surreale 😉

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  4. Io credo nell’impegno e nell’applicazione.
    E poi in effetti, a differenza delle penne, che puoi conservare anche quando non le puoi più utilizzare, la condizione esistenziale della matita è tragica perché l’utilizzo completo ne impedisce la conservazione.

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  5. “completamente, come se non fossero miei (e forse era questo lo scopo).”
    Ti ringrazio perché ho appena capito il perché non pubblico le mie cose su un libro. Non voglio separarmi dalle mie ossessioni. Letteralmente parlando sono un andirivieni nei miei topic. Tutto è informazione, anche guardare un oggetto è già canalizzato nelle scelte della mente. E non voglio separarmi da questo fluttuare. Temo di perdermi

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    1. Wow, che bello questo punto di vista! E lo capisco, alcune volte mi è capitato di appuntare dei pensieri, anche non prettamente creativi, a cui tenevo e l’averli scritti me li ha fatti in parte dimenticare o perdere di vista! Però le ossessioni più ossessive restano sempre mi sa 😀
      Come stai? E il tuo cane? è un po’ che non mi collego perché le feste mi spengono… a breve torno ❤

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  6. Ho scritto negli anni parecchi “racconti brevi”, la maggior parte dei quali mai pubblicati nel blog e nemmeno mai fatti leggere a nessuno.
    A volte mi chiedo, rileggendoli: ho scritto davvero io questo racconto? E a volte mi sorprendo perché trovo “bello” il racconto stesso.

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    1. Ciao! Scusa il ritardo, le feste mi spengono sempre… come stai? E tua moglie?
      Vero, anche a me sono piaciuti alcuni scritti trovati dopo del tempo, e a leggerli dopo tanto tempo non sembrano propri! E anche nelle cose che non mi piacciono più è comunque strano, e alcune cose le tollero di più proprio perché sono come non più mie 😀

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