Questi alberi

Ogni giorno mi alzo e vedo questi alberi dalla finestra. Sempre gli stessi. Loro guardano me? A volte mi concentro sulla betulla, altre sull’abete, e ora che è inverno mi fisso sui ramoscelli curvi e sottili dell’edera rossa, che in inverno muore. Invece quella verde c’è sempre, anche su quella mi fisso, e si arrampica sul tronco della betulla incurante di tutto.

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Io mi affaccio alla finestra con tutti i miei pensieri dentro, i tormenti del periodo, e loro sono sempre lì tranquilli invece. Anche negli anni scorsi che la betulla stava per morire era tranquilla. Non distingueva la vita dalla morte, la presenza dall’assenza. Non temeva il possibile passaggio da un regno all’altro, come parte di entrambi.

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Magari invece non sono sempre gli stessi alberi. Ogni giorno cambiano in base alla luce e a quello che il mio sguardo nota. O quello di altri, anche se credo che nessun altro li osservi. Quando sono alla finestra non vedo mai nessun altro esserci, al massimo c’è la signora del palazzo di fronte che stende e ritira le continue lavatrici che fa.

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E mi chiedo: i giorni che non li guardo, questi alberi, loro esistono lo stesso? O sono sfuocati come se non ci fosse campo? O scompaiono, per riapparire poi? Come nei videogiochi dove i mostri ed ostacoli appaiono solo un momento prima che il protagonista li incontri.

Questi alberi sono contornati da palazzine, ed è come se fossero in un perenne teatro metafisico. Esistono anche se li immagino soltanto? E quando li dimenticherò? Esistono anche al di fuori del tempo?

(Le foto dei cavolfiori/cavolalberi sono tra quelle salvate dal mio vecchio blog)

82 Comments

      1. Eheh, ex randagio ma dal palato fine!
        Quando qualcosa non gli piaceva mi guardava come a dire “Ma qua…?” e faceva il gesto sulla ciotola come quando coprono la cacca xD

        Poi però se portavo gli avanzi in cortile per i randagi veri, li mangiava pur di non cederli a loro e ci voleva la doppia ciotola U__U”

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  1. La domanda è di natura filosofica:
    gli oggetti esistono perché sono intellegibili, o esisterebbero comunque?
    Nel senso: ciò che esiste, esiste perché è possibile conoscerlo, oppure se non ci fosse la conoscenza l’oggetto non esisterebbe?
    Gli oggetti esistono “in quanto tali” o in funzione della loro “determinabilità”?

    OK, meglio che vada a fare una passeggiata

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    1. Ci sta sempre la passeggiata!
      Favoloso il tuo quesito… hai spiegato benissimo cosa intendevo!
      E aggiungo: la realtà in generale è “così” o è così perché l’uomo con i suoi occhi settati in un certo modo la vede così?
      °_°

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      1. Si vede! 😀
        Io no, ero troppo stressata dalle troppe materie e ore in classe (al liceo artistico erano 7 ore al giorno) e non mi sono goduta molto… l’ho apprezzata dopo!
        Ma avevo un prof fortissimo 😀

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