Verso cosa?

Impulso di scrittura giornaliero
Porti rancore? Per cosa?

Non mi piace provare rancore, né tantomeno dargli spazio online, perché lo reputo spazzatura mentale.

Fa parte di quelle emozioni proposte dalla mente, abituata e quasi educata a produrne… Ma che non ho più intenzione di amplificare.

Il motivo è che secondo me il rancore proviene da una visione parziale/oscurata della realtà. Tutto ciò che accade è per imparare qualcosa, ogni comportamento umano ha un motivo.

Anche i rancori passati li ho trasformati. Probabilmente ne porterò per sempre qualche segno su questo corpo fisico, ma fa parte dell’esperienza.

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Ora, se penso a chi o cosa mi ha fatto soffrire (con fatti reali o anche solo nella mia percezione – quest’ultimo punto merita un discorso a parte) o fa soffrire gli altri, provo solo un grande dispiacere, perché chi ferisce qualcuno vuol dire che è in uno stato interiore ben peggiore di chi viene ferito, e spero tanto che possa guarire con il tempo, attraverso il suo percorso.

Ci ho messo tanto a fare mio questo concetto che prima pensavo solo a livello mentale, trattenendo comunque della rabbia. Ora lo sento davvero, perché osservando giorno per giorno la realtà e le mie reazioni ho capito che è proprio così. È il mio studio principale nella vita.

erb soffice

Tutto il resto è illusione dell’ego, che vorrebbe tutto come vuole lui nella formula facile quanto velenosa del “sarebbe bello se”: rispettare il prossimo vuol dire anche lasciarlo libero di sbagliare, così come rispettare sé stessi può voler dire prenderne le distanze per come si può, ricordando sempre che tutto è comunque collegato.

Le illustrazioni di oggi sono repost di miei vecchi collage poetici fatti con immagini tratte da vecchi libri: se mi conoscete da poco li potete ritrovare tutti con l’apposito tag – e intanto ve ne lascio uno qui ⤵️

Tornerò volentieri su questi temi se vi interessano, perché a me interessano molto ma li riservo sempre alle mie note personali perché spesso vengono fraintesi le rare volte che ne parlo a voce.

25 Comments

    1. Grazie mille, anche a te 🥰
      Ti ringrazio molto, ci tornerò su allora!
      Molto spesso queste idee vengono fraintese come debolezza interiore, non saper reagire, colpa di non fare drammi perché fare drammi è visto come l’unica dimostrazione di tenere a qualcosa, e cose del genere… Per questo ne parlo davvero poco.

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      1. Il non saper reagire a volte capita, ma non è detto sia segno di debolezza interiore.
        Credo non esista nessuno forte al cento per cento. Siamo forti e fragili ed è bene prenderci cura, al momento giusto, della nostra vulnerabilità.
        Ti abbraccio Sara, buon pomeriggio 🥰

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      2. Vero! Poi io mi riferivo anche a quando si decide di non lottare più in certi casi, per mille ragioni, e viene interpretato come debolezza. Per il resto concordo assolutamente 💖
        Un abbraccio a te 🥰🥰

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  1. Sei bravissima, tu. Io sono ancora anni luce lontana dalla tua saggezza.😅 Però non sempre le persone che ti feriscono sono consapevoli di averlo fatto, e questo è un altro discorso. Ma non per me 😄

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  2. Sara, tu sei bravissima! Io sono anni luce lontana dalla tua saggezza 😅
    Comunque, le persone, non sempre sono consapevoli di fare del male agli altri, molto volte non lo fanno neanche apposta e ci possono essere dei fraintendimenti… ma poco importa. Io, purtroppo, sono affetta da questo “male” 🙃

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    1. Ciaoo 😍 grazie mille 🥰
      In che senso senza farlo apposta? Perché sicuramente ci sono persone che ad esempio offendono o trattano male senza rendersene conto, ma dato che in questo lo dici tu e sei consapevole, in che senso lo intendi? Se preferisci ne parliamo poi altrove ovviamente 💕
      Perché secondo me chi fa veramente del male senza rendersene conto nemmeno poi si pone la questione 😁

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  3. Nemmeno io porto rancore, è un sentimento che non mi appartiene: magari mi incazzo, questo sì, ma non sono capace di provare sentimenti negativi a lungo. Ci sono alcune persone che mi hanno fatto soffrire, e ho sofferto a volte a lungo, ma il rancore non l’ho mai coltivato

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    1. A me è capitato per torti prolungati o immotivati, ma poi ho capito che è proprio da lì che bisogna imparare a lasciar perdere, perché non è quella la strada per stare meglio né per migliorare le cose 🙂

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  4. Questa volta non sono d’accordo con te sull’approccio alla questione! O meglio posso esserlo in determinati contesti a livello personale dove qualcuno magari fa del male e noi possiamo benissimo ignorarlo e lasciarlo annegare nel suo brodo. Ci sta ed è un atteggiamento giusto. Ma questo è solo un possibile caso. C’è chi fa del male a molte persone, al mondo. Gente che genera sofferenza e dolore e miseria e che non farà alcun percorso di redenzione o altro. Gente che si nutre delle disgrazie e del sangue altrui. Ecco, di fronte a questo genere di persone non solo provo rancore ed odio ma, se potessi avere la facoltà di eliminarli dalla faccia della terra non esiterei. Ciò mi renderebbe uguale? Io non credo perché differenti sarebbero le motivazioni e le finalità.

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    1. Capisco cosa intendi, e ovviamente concordo… credo solo che provare odio faccia male e non serva a risolvere nulla, poi la disapprovazione e il disprezzo sono un altro discorso ovviamente, e sono persino giusti.
      Secondo me tutti i mali del mondo derivano da stati personali negativi uniti e potenziati… quindi nella nostra impotenza se siamo più positivi possibile fa solo bene… può sembrare indifferenza ma non è così, ma ho capito il tuo punto di vista ed è giusto anche quello

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