Casette nelle scatole

Ciao a tutti! Oggi voglio mostrarvi le foto di alcuni collage in 3D che avevo fatto anni fa, ossia le casette nelle scatole!

Avevo trasformato alcune scatole di scarpe o dei biscotti in casette di bambole immaginarie, con oggetti di scarto, casuali e parti di materiali artistici.

Vi mostro per prima la mia casetta preferita, quella a cui sono più affezionata. È un cortile fatto di neve d’ovatta, con un capanno degli attrezzi rosso (che era a sua volta una scatolina) e un laghetto di foglia d’argento (la stessa che ho usato qua e là sulle cose a mo’ di neve sciolta).

Poi c’è un fiore fatto da un gancino dorato e pannolenci azzurro, da me inteso come un fiore del silenzio. All’epoca ho disegnato parecchi fiori del silenzio azzurri (ne avevo inserito l’idea anche in vari scritti vecchi, tra cui uno ritrovato che vedrete prossimamente).

In questa scatola-casetta avevo creato anche la bambolina, malinconica e fatta di pannolenci, con gli occhi fatti da bottoncini a clip, da me e dalla mia amica Sarah ribattezzati “occhi di vetro”.

È seduta su una panchina fatta con le parti marroni dei regoli, e l’ombrello è fatto con il coperchio del bicchiere della nutella e carta velina.

Le avevo anche creato l’amica, e le conservo tuttora nel loro lettino fatto del materiale dei porta uova. Credo fosse l’interno della scatola di un telefono cordless.

Questa casetta è fatta sul coperchio di una scatola di scarpe, e la conservo dentro a un’altra scatola più grande dove c’erano degli stivali.

Queste due bamboline rosa e azzurre mi ispirarono anche una poesia, appena finii di fare il loro mondo, ed è una delle poesie che vi ho già mostrato nell’articolo sulle mie poesie vecchie.

Questa poesia la scrissi direttamente in inglese, e siccome proviene da questo mondo innevato, le sono affezionata.

Ed ora ecco le foto della mia seconda casetta preferita, fatta in una scatola di metallo dei biscotti.

L’arredamento è più dettagliato e fatto con piccole parti, intese qui come grandi:

• il tappeto è una bistecchina giocattolo,
• il tavolo è un orecchino (le cui gambe sono filtri per le sigarette),
• gli sgabelli del tavolo sono tappi per le orecchie,
• la vasca da bagno era la confezione di un formaggino,
• i fiori sono fatti di perline,
• una pianta da interni è un carciofo giocattolo,
• un divanetto è una “m” di polistirolo,
• una mensola verticale è un bottone di legno,
• un quadretto appeso è una bustina di tisana,
• una lampada è una piccola candela,
• la finestra è fatta di stuzzicadenti,
• i cuscini sono gomme per cancellare.

Poi c’è la casa fatta di Das. È meno bella delle altre, ma mi piace perché simboleggia il bianco, che per me è il colore spirituale per eccellenza.

La intendo come una casa interiore, dove far riposare la mente. Vuota e bianca. L’ho fatta dentro ad una scatola di scarpe.

Poi c’è questa casetta rotonda, la casetta della tartaruga. È fatta dentro a una scatola vuota porta CD, di quelle alte dove c’erano molti CD. Ho usato il pannolenci verde scuro per fare il bosco dietro, e quello bianco per fare la neve.

Queste erano le mie casette preferite! Ne ho altre due o tre più piccole che sono precedenti o varianti di queste, ma queste erano le più importanti per me da mostrarvi.