Dieci piccole cose che non sopporto

frigo ok
Elementi del collage: pubblicità di un frigorifero sul volantino di un supermercato e parole ritagliate da libri vari di letteratura e scienze.

Ci sono tante piccole cose che non sopporto. Eccone un elenco, anche se sicuramente starò dimenticando qualcosa.

1) Gli inviti a sorpresa. Ossia quando qualcuno arriva senza avvisare, nonostante WhatsApp sia usata dall’umanità intera per molto meno.

2) Gli attaccabottone compulsivi. Quelli seri. Quelli che se li vedo arrivare in lontananza persino io -che tutto sommato non rifiuto due chiacchiere anche solo per educazione- cambio strada o mi nascondo alla fermata del tram cercando di mimetizzarmi col paesaggio. Odio particolarmente i bottoni attaccati sui mezzi, quando salgo pregustandomi il viaggio con un album già selezionato nel lettore MP3. Quanti tragitti per andare al liceo rovinati così (anche se ai tempi usavo il lettore CD), con discorsi superflui e sempre mentalmente fuori sincrono che aggiungevano palate di ansia a quella già di default da entrata in classe.

Negli anni sto raffinando tecniche ninja per evitare le chiacchiere inutili (oltre che per evitare di stirare e per levarmi in fretta la questione dei regali di natale, come già forse sapete). E in questa tecnica gli auricolari -che ho sempre nelle orecchie quando sono fuori casa- ho notato che aiutano, se non li tolgo subito al primo contatto umano. Anche se ho notato che risultano invisibili agli over 50, che talvolta non fanno una piega ad attaccare bottone lo stesso, infischiandosene del fatto che stia ascoltando la musica.

Questo punto a tratti introdurrebbe anche ad un altro punto, cioè a quello dei rapporti umani forzati. Ma questa non è una piccola cosa che non sopporto, bensì una enorme, mastodontica cosa che non sopporto, quindi non la inserisco nemmeno in questa classifica.

3) “La fila lenta ma con me veloce”. Non so se avete presente il fenomeno. A me non dà fastidio fare le file, mi distraggo con qualcosa, oppure guardo la gente… non la reputo un impiccio particolare. Tranne in alcuni casi, quasi sempre, dove la fila che sto facendo non scorre mai perché ci sono due dei tre sportelli disponibili con qualcuno che ha messo radici. E va bene, magari ha bisogno. Ma mi chiedo: cos’è che, per esempio alle poste o al centro Wind, qualcuno potrebbe mai richiedere di fare che preveda tempi tanto biblici? La cosa interessante è che quando poi tocca a me, qualsiasi cosa debba fare, in pochi minuti sono fuori dall’edificio. Ci ho fatto caso guardando l’ora, non si tratta di tempo psicologico del tipo “quando tocca a te percepisci il tempo che va più in fretta”, no, giuro. Ho anche mandato pacchi enormi all’estero, cambiato gestori telefonici e piani tariffari in un lampo. Con gente che era in fila dall’inizio, ancora lì, a succhiare acqua dal terreno.

4) Il correttore automatico dello smartphone. Che non sa coniugare il minimo verbo, ma nelle opzioni che dà durante la digitazione fornisce molto felicemente tantissime parole che non esistono.

E non sopporto il tastino col microfono accanto alle lettere, che salta sempre fuori durante la digitazione, interrompendola, per essere poi più inutile delle parole inesistenti. Come posso infatti digitare a voce le parole, se poi non prende la punteggiatura? Va bene per i Dalek.

dav
Un Dalek

5) Microsoft Word. Non aggiungo altro.

6) I dialetti quando esagerano. Come saprete amo i dialetti e i detti in dialetto, ma c’è un limite oltre il quale i dialetti mi irritano. Ossia quando sono usati come se non ci fosse altra lingua al di fuori di essi, con gli accenti iper accentuati. Oppure sono irritanti alcune espressioni popolari “proprio tanto pertinenti a un certo dialetto”. Mi viene in mente il “Figlioli!” toscano, l’“Ah, mo ciò!” romagnolo e il “Ué, figa!” milanese.

E non li sopporto in particolare quando sono abbinati ad un tono aggressivo o volgare nel senso di sciatto. Qualche mese fa, vicino alla fermata di un tram, un milanese su scooter con un impermeabile giallo a corpo intero alla Walter White, per uno sgarro stradale urlò ad altissimo volume un gran: “Sei un animale! Pirla!”. Ma lì mi sa che in effetti quel signore fosse andato ancora oltre il livello di intollerabilità, e andando oltre oltre il dialetto può diventare invece memorabile.

7) La pubblicità su Youtube. So che si può togliere ma non so come. A volte mentre accedo a una canzone che non ho mai sentito, mi dico “Ah, strano, pensavo fosse un genere più…” E dopo un po’ scopro che è una pubblicità di H&M. Di quelle “Il video comincerà dopo l’annuncio”, ossia quelle spietate, rispetto al più amichevole “Salta annuncio”.

8) I ritardatari cronici che negano o danno a te del precisino con qualche perifrasi, a cui aggancio anche quelli che nel rivedersi o risentirsi dopo tanto tempo (evidentemente per scelta di entrambi), invece che dare un senso a quel ritrovo (evidentemente per il piacere di entrambi, altrimenti si sarebbe continuato come prima) fanno scattare il “Ah, ma non chiami mai/non c’eri mai!”, rovinando tutto.

9) La combo: i perditempo alle casse + le casse automatiche. In un circolo vizioso senza scampo. Da una parte c’è la buona vecchia cassa con cassiera, dove però, specialmente in quelle di paese, il rischio di perdersi in chiacchiere è dietro l’angolo. E ci può anche stare, tranne quando il tira tardi è la cassiera stessa, non il cliente. Con commenti del tipo:

Cassiera (quando ormai il cliente sta pagando) : “Ah, signor Mario, ma un l’ha visto che c’è il salame in offerta, vero? Un salamino tanto bòno!” 
Signor Mario: “Eh, sì, sì, gl’ho visto! Ma la mi moglie un me lo fa mangiare!” 
Cassiera: “E icché vuole che le faccia un po’ di salame? Dù fettine!
Signor Mario: “Eh, un me lo dica, guardi!” 

Cassiera: “E domani s’ha in offerta il conìgliolo!”

Ed io sono lì, con i filetti di nasello surgelati che si sciolgono facendomi contemporaneamente perdere la sensibilità alle dita.

Quindi appena càpito in un grande supermercato mi illudo di evitare questi incubi fiondandomi sulle casse “Self e Vai”, da me rinominate “Self e Vai a…”. Perché portano al contatto con le commesse più ancora delle casse normali. Anche se le commesse del “Self e Vai” odiano tutti, giustamente, e almeno non si perdono in chiacchiere (tranne sovente tra loro). Le casse “Self e Vai” hanno un sacco di fisime. L’ultima volta avevo un sacchetto blu portato da casa, e tutta orgogliosa al bivio iniziale che chiedeva di scegliere tra “Compra una busta” e “Ho il mio sacchetto” ho selezionato la seconda opzione. Al comando successivo “Posiziona il sacchetto” l’ho posizionato come si deve fare. Ed è scattato subito, con tono robotico ma adirato, l’“Articolo indesiderato nell’area sacchetti! Rimuovere l’articolo! …Rimuovere l’articolo! che un Dalek sarebbe stato meno allarmante.

dav
Un Dalek-commesso della cassa automatica. I Dalek sarebbero dei perfetti commessi.

Una volta sono stata alle casse “Self e vai” con Karl. Ma mi sto ancora riprendendo, e ve lo racconterò a parte.

10) Quelli che salgono con le casse stereo sui mezzi. A volte ho visto vere casse da 50 cm circa in stile Jenny From the Block, mentre ora è più alla moda la cassa piccola bluetooth, che si collega allo smartphone. E naturalmente vige l’equazione che più la musica è alta, e più fa schifo.
L’ultima volta che mi è capitato c’era un gruppo numeroso di persone, che grazie al cielo non vedevo dalla mia posizione del sedile, ma che sentivo cantare stra appassionatamente una canzone tamarrissima. Il volume era talmente alto che l’ho registrata col telefono e a casa ho provato a ricercarla scrivendo il ritornello su Google. Il ritornello faceva “Cusc cusc cusc cusc cusc!” E così ho scritto. L’ho trovata. Si chiama “Krippy Kush”, ed anche il video è talmente tanto meravigliosamente tamarro in tutto che lo condivido con voi.

85 Comments

  1. Molti di questi corrispondono con i miei, ma alla cima della lista certamente io metto i ritardatari. Mi fanno completamente girare gli zebedei, e purtroppo mio fratello (ed anche mio figlio) sono tra essi. E’ più forte di me, non resisto proprio, nonostante ormai dovrei esserne abituato.

    Piace a 2 people

  2. I Dalek commessi sarebbero gli anti-fila per eccellenza. Anche se temo che sterminando tutti i clienti farebbero perdere un po’ di soldi al supermercato… Forse ci hanno già provato ma alla fine hanno deciso di licenziarli tutti.

    Piace a 1 persona

  3. Lol 😁 
    Condivisibili 🙂 ma il povero word che ti ha fatto di male ? 😀
    Il tempo elastico  della fila capita perché tu vai li preparata,  altri invece vanno li senza sapere il perché 😀 
    I tempi quindi si dilungano … 

    Piace a 1 persona

    1. Grazie mille!! 😊
      Ah ecco, forse è per quello! 🤔😅
      Word è insopportabile, specialmente come nel mio caso quando si ha un pc poco reattivo, perché ha tremila versioni che nei pc altrui o anche nel mio stesso si apre tutto sballato come impaginazione, e quando voglio inserire ad esempio immagini o cose particolari, ha delle regole misteriose rispetto agli spazi da riempire! Sarà che non lo conosco abbastanza, ma a volte mi sembra illogico 😑😅

      Piace a 1 persona

      1. Ah, beh le versioni dovrebbe andar d’accordo fra di loro, ma avendo l’animo muliebre a volte entrano in conflitto per gelosia 😀

        La cosa delle foto capitava anche a me, in effetti un poco fastidioso 😀

        Piace a 1 persona

      1. Oh sì diciamo che i dalek sono un po’ monotoni con sta fissa di sterminare tutti!!! 😂😂😂
        Il correttore rimane un mistero anche per me Sara!

        Piace a 1 persona

      2. Però magari dei Dalek che dicono “Muoviti! Muoviti!” negli uffici pubblici e al supermercato, potrebbero far comodo! Con l’ansia come arma 😂😂
        Ah sì, e per fortuna che ho tolto quello automatico che invece che suggerire cambia proprio le parole! Quello fa impazzire proprio! 😅

        "Mi piace"

    1. Conosci un blocco facile? Per non parlare dei pop-up sui siti con pubblicità video… ormai navigo muto! 😅 oppure i pop-up che dicono di seguire il sito o la pagina… ma anche no, a maggior ragione per il pop-up! 😂
      Ah, bella Verona! Ci sono stata una o due volte per poco… bellissima!
      Ho citato i dialetti che conosco bene, gli altri non abbastanza da trovarne le parole insopportabili 😂 quali sono? 😅

      "Mi piace"

  4. Se avessi detto i detti detti in dialetto sarebbe subito stato Ysingrinus.
    La faccenda delle file in cui si è rapidissimi mi stupisce sempre. Anche agli ATM, arrivo metto la carta e faccio quello che devo fare. Durata? Un lampo.

    Piace a 1 persona

    1. E a te piacciono i suddetti detti detti in dialetto? 😀
      Sì, è vero, ho ricordi anche dell’ATM! Mi chiedo sempre cosa farà agli sportelli la gente che ci mette tanto… magari si mettono a parlare di qualcosa! °-°
      Ieri sono stata in posta a ricaricare la postepay e da quanto ci ho messo poco sono praticamente tornata indietro nel tempo!

      "Mi piace"

  5. Le file sono anche un mio problema, alle poste poi superano ogni previsione…
    Povero word che ti ha fatto??
    Le casse fai da te sono un problema serio, la prima volta l’ho impallata e sono stata anche sgridata dall’addetta all’assistenza 😂

    Piace a 1 persona

    1. Le poste è il luogo dove accade di più!
      Eh, word ha diversi problemi: ha delle regole ancora a quanto pare arcane per me su come inserire le immagini nel testo in modo lineare ma soprattutto uniforme nel tempo, e avendo un sacco di versioni non si apre facilmente nei computer altrui, sballando l’impaginazione se si apre, e a volte sballandosi nel mio stesso computer se riapro il documento! Poi a volte fa i documenti corrotti, ecc… ò_ò

      Ahah con le casse automatiche ci si impalla sempre, è quello il problema! 😀 A volte solo posando l’articolo sulla parte delle borse va in tilt, e costringe a chiamare le addette nelle cui vene scorre odio per l’umanità XD

      Piace a 1 persona

  6. Io ho delle reazioni di disagio nell’assistere ai saluti ritualizzati tra donne che si odiano palesemente. Il che avviene spesso sui mezzi pubblici, aumentando i pericoli di malessere che tali situazioni comportano, come da te esaurientemente riportato.
    In questo tipo di saluti a creare disturbo sono non solo il volume delle vocalizzazioni, ma il loro tono irritante, la prolissità e l’uso di formule stereotipate con nomignoli che non ho la forza di trascrivere.
    In campo maschile invece ad irritarmi maggiormente sono le chiamate di affari, in cui il povero cristo di turno si produce in telefonate ad alto contenuto tecnico o manageriale percepito. Mi chiedo anche chi ci sia dall’altra parte del telefono, se l’anziana madre sorda o un cane o proprio nessuno.
    Per fortuna uso poco i mezzi negli ultimi anni e tragedie come le casse blue tooth non mi hanno ancora coinvolto se non per incontri fugaci in strada.

    Piace a 1 persona

    1. È bellissimo il tuo commento! Meraviglioso 😂
      Hai ragione sui dialoghi sui mezzi, anche quelli (monologhi) d’affari sono insopportabili! E in generale quelli che hanno un tono di voce altissimo senza motivo 🤔 Che poi c’è mai motivo? 😅

      "Mi piace"

    1. Ahahah o se la prendono stra comoda!
      Io pure ci metto un sacco, per esempio a sistemare il portafogli o la borsa, ecc prima di uscire, ma almeno faccio di tutto per spostarmi un un angolo, non blocco la fila xD
      Tranne come qualche giorno fa che come ti dicevo mi ero scordata una cosa e l’ho bloccata… ma era una sana vendetta 😛

      Piace a 1 persona

  7. La 3 tutta la vita….e la 9 è la cosa più bella che potevi inventare….il dialogo alla cassa poi è stupendo…Sara quanto mi sono mancati i tuoi articoli non posso dirti…sarà il primo che ho letto dopo qualche tempo …ma credimi godimento letterario….bravissima sempre

    Piace a 1 persona

      1. Bene…benissimo direi. È stata una bellissima esperienza di famiglia…diciamo che questa grande A coinvolge tutti i componenti in modo differente e vale per tutti interpretarlo in un modo differente. La cosa bella però di tutto ciò è questa chiara prerogativa di considerare la disabilita’ ( di tutti i tipi ) una risorsa…è questo è molto bello…perché ogni dramma diventa una storia e ogni storia è esperienza per la comunità. Sara credimi un’altro mondo un modo differente di vedere le cose…molto formativo.
        È meraviglioso ciò che scrivi – la bellezza in cui crei ogni tuo scritto…fantasia, dolcezza – ricco di dettagli – tu invogli a scrivere e leggerti resta sempre qualcosa di bello…singolare e non replicabile. Tu devi scrivere sempre. Grazie per il bentornato

        Piace a 1 persona

      2. Grazie davvero!! Mi dai sempre motivazione 😘
        Bellissimo il tuo racconto, concordo molto su ciò che hai detto! È di sicuro un arricchimento, così come ogni diversità… sono tutte occasioni per trarre il meglio, e magari cose e risorse che altrimenti sarebbero rimaste sopite!
        Ti sono vicina, perché immagino anche le difficoltà… ma sono sicura che sai affrontarle con lo spirito giusto 💛

        "Mi piace"

  8. Un bel commento in ritardo perché all’epoca non ero iscritto.
    Ci sono ritardatari che quasi se ne vantano, come ad atteggiarsi da bohemien spericolati ribelli, che finché lo fai da solo fatti tuoi ma non coinvolgere altri.
    Il dialetto suona facilmente volgare ma ci sono alcuni dialetti che mi sembrano più inclini alla volgarità: napoletano, romano e milanese.
    Qui la musica a tutto volume esce facilmente dalle auto ed è sempre (t)rap spesso napoletano o neomelodici, la cui popolarità mi sconcerta.

    Piace a 1 persona

    1. Uhh esatto!!
      Di dove sei? Qua a milano c’è solo del gran trap, terribile, e confermo che il milanese se ci si mette d’impegno può essere stra volgare! Ma di quel volgare fastidioso, non divertente!
      Sui ritardatari hai descritto benissimo, se una persona vuol farmi perdere la simpatia basta che faccia come hai descritto, ed è successo!

      "Mi piace"

  9. Gesù. Con una mezza riserva sulla questione code (soprattutto in posta o uffici simili), e al super dove ogni volta che io imbusto a velocità normale mi ritrovo schiacciata all’angolo dai prodotti del cliente successivo perché la commessa non ti dà un nanosecondo per sistemare la roba (e io medito di dar fuoco all’edificio durante la notte), concordo.
    La gente che ti impone la propria musica sull’autobus, poi, grrr. Capisco l’autista, costretto a starci per ore, e che comunque non ti impedisce di metterti le cuffie e sentire. Ma le casse, no. Galera e buttare la chiave.

    Piace a 1 persona

    1. Ahah, qui è un’usanza di perriferia usare le casse! Ultimamente ho shazammato addirittura certi brani osceni che ho sentito in giro, il volume lo permetteva tranquillamente! Una volta ci sono riuscita anche con la radio altissima di un palazzo nemmeno troppo vicino al mio, dalla finestra! °_°
      Sull’imbusto con cliente successivo al collo ho presente, in alcuni posti mi è capitato xD Oppure che ci metto tre ore a mettere via il resto ecc e devo trovare un angolino dove farlo lasciando passare chi è dopo di me!

      Piace a 1 persona

Lascia un commento